Come organizzare una cena di San Valentino intrigante e con i giusti abbinamenti alcolici?
Per Vito Intini, appena eletto “Personaggio dell’Anno” in un sondaggio promosso da Italia a Tavola nella categoria maitre e sommelier, e presidente dell’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino, il segreto prima di tutto e’ evitare “la banalita’ ed i luoghi comuni perche’ un innamorato deve sempre stupire mantenendosi pero’ sicuro dell’apprezzamento del patner”.
“Per aperitivo proporrei una alternativa al prevedibile metodo classico”, suggerisce Intini, “partirei da un passito botrytizzato servito molto freddo per limitare la percezione zuccherina, un Sauternes o un Monbazillac magari accostato a delle ostriche di Bretagna molto fresche…potremmo proseguire con un primo piatto italiano della tradizione, una tipica cacio e pepe o uno spaghetto con acciughe pomodoro pepe e capperi con intense note piccanti accompagnati da un bianco abboccato come un Frascati cannellino o un Orvieto con residuo zuccherino.
Un Franciacorta o un Alta Langa rose’ accompagneranno secondi piatti di carni o di pesce preferibilmente in presenza di piatti con buona concentrazione”. Se la cena “sara’ arricchita da formaggi stagionati”, continua Intini, “servira’ un rosso strutturato e complesso selezionato tra i grandi Nebbioli piemontesi di langa (Barolo Barbaresco roero) e del Nord del Piemonte (Boca, Bramaterra, Ghemme, Lessona). Come terminare meglio se non con un con un assaggio di un grande passito di Pantelleria? Od un rarissimo Recioto spumante di Soave o Gambellara?”.
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