Nel Regno Unito arriva il “congedo mestruale”: le donne con il ciclo non lavoreranno
Un’azienda di Bristol, nel Regno Unito, ha introdotto il “congedo mestruale” per le sue dipendenti. Le donne colpite da dolori e crampi del ciclo mestruale potranno concedersi dei giorni di riposo dal lavoro.
L’arrivo del ciclo mestruale è una vera e propria tortura per ogni donna che non solo è costretta ad affrontare i sintomi della sindrome premestruale, ma che si ritrova anche alle prese con crampi alla pancia, alla schiena e cefalee al momento dell’arrivo delle mestruazioni. Lavorare in quei giorni senza distrarsi e senza avere la voglia di stare distese sul letto non è semplice ed è inevitabile che i risultati raggiunti si riducano.
E’ proprio per venire incontro alle esigenze femminili che è stato introdotto il cosiddetto “congedo mestruale” sul lavoro. Coexist, un’azienda di Bristol, in Inghilterra, ha annunciato che trasformerà presto in realtà il provvedimento, così da venire incontro a tutte le donne che soffrono di dismenorrea all’arrivo del ciclo mestruale. L’obiettivo è creare un ambiente lavorativo sano e felice, aumentando anche la produttività. “Vogliamo creare un ambiente lavorativo più felice e più sano. Molte dipendenti si sentono in colpa e in imbarazzo a mettersi in malattia per qualcosa che le mette fuori uso una volta al mese e quindi piuttosto tendono a nasconderlo”, ha spiegato la direttrice Bex Baxter, che ben può capire il fastidio e la frustrazione che provocano i forti dolori del ciclo.
Secondo i dati del servizio sanitario britannico, il 90% delle donne soffre di dolori mestruali e il 14% di loro è incapace di condurre qualsiasi attività durante i giorni di dolore più intenso. La Coexist metterà dunque in atto una politica aziendale che prevede l’esenzione dal lavoro per le impiegate costrette ad affrontare i crampi del ciclo mestruale. Non è la prima volta che viene preso un provvedimento simile, il congedo mestruale è nato per la prima volta in Giappone nel 1947 e si è poi diffuso anche in Corea, Filippine, Taiwan e Cina.
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