Dopo due secoli chiude l’ex manicomio criminale di Aversa, considerato uno dei più grandi di Europa. Già 4 anni fa il Governo aveva deciso la chiusura, ma solo oggi si arriva alla concretizzazione: ci sono voluti ben 48 mesi per “smistare” le 40 persone presenti che, pur avendo finito di scontare la pena, rimanevano “ospiti” dell’istituto perché prive di qualsiasi alternativa. Una struttura, quella di Aversa, famigerata per decenni a causa delle violenze, degli elettroshock e dei letti di contenzione presenti all’interno.
“Con il trasferimento degli ultimi due pazienti – annuncia, in una nota, l’ufficio stampa e relazioni esterne del Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – oggi chiude definitivamente l’ex Opg di Aversa. Altri tre pazienti, degli ultimi cinque rimasti nell’istituto campano, hanno già lasciato la struttura lunedì scorso per essere trasferiti, in base al principio della territorialità, nella Residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria (Rems) di Palombara Sabina, nel Lazio, dove risultano residenti”.
Una vicenda triste, dove storie personali e sofferenze si sono frammischiate per decenni. A tutto questo si aggiungono gli ultimi, inutili 4 anni di sofferenza e i ritardi delle istituzioni che dovevano provvedere.
(213)