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Ecco gli uomini che parlano con gli uccelli per trovare il miele

Ecco gli uomini che parlano con gli uccelli per trovare il miele

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In Africa esiste una popolazione capace di comunicare verbalmente con gli uccelli, quindi di parlare con loro, per riuscire a trovare il miele necessario ad entrambi.

In Mozambico, presso la Niassa National Reserve, la popolazione locale è riuscita ad instaurare un solito rapporto con un gruppo particolare di uccelli specializzati nel ritrovamento di alveari. La relazione che c’è tra esseri umani e uccelli permette ad entrambi di alimentarsi del miele delle api e si basa sulla comunicazione verbale. Come spiegato dagli stessi ricercatori della University of Cambridge, dopo secoli e secoli di convivenza, gli esseri umani e gli uccelli sono riusciti a formulare un linguaggio, basato sui suoni, attraverso il quale richiamare l’uno l’attenzione dell’altro per indicare la necessità di trovare un alveare o la sua presenza.

In pratica, spiegano gli scienziati, senza percorsi di addestramento basati sul condizionamento o la coercizione, gli esseri umani sono riusciti ad entrare in stretto contatto con questi uccelli chiamati “guide per il miele”, in inglese “honeyguides”, e a formulare una serie di suoni grazie ai quali attirare l’attenzione degli uccelli che, a loro volta, hanno un cinguettio ad hoc che serve per indicare la via dell’alveare. L’uccello infatti passa da albero ad albero facendo sempre attenzione di essere seguito, una volta raggiunto l’obiettivo, lascia spazio agli esseri umani che, con cura e precisione, prendono il miele di cui hanno bisogno e ne mettono da parte una porzione da dare all’uccello.

Questa forma di collaborazione, che basa la sua originalità sulla comunicazione verbale tra specie diverse, può essere definita con il termine di mutualismo. Si tratta di una relazione che si crea tra individui differenti che collaborano per ottenere entrambi un guadagno, ed è esattamente il contrario del parassitismo. Alcuni celebri mutualismi sono quelli tra i pesci pagliaccio e le anemoni o il piviere egiziano e il coccodrillo del Nilo.

Quella tra uccelli e essere umano è certamente una delle forme di mutualismo più interessante poiché, diversamente da quanto avviene per i cani ad esempio, non si fonda sulla domesticazione o l’addestramento, ma trova radice unicamente nello scambio libero di servizi.

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