The Enchanted Garden conferma il talento di Filippini che in molti avevano già notato da tempo; prima fra tutti, la CamJazz, che ha puntato sul giovane pianista pescarese licenziando questo lavoro a settembre 2011.
Claudio Filippini, classe 1982 e già diversi dischi alle spalle, custodiva nel cassetto il desiderio di realizzare questo progetto con il trio di sempre. Un sodalizio, nato sette anni fa in un jazz club durante un concerto improvvisato, che porta la firma anche del contrabbassista Luca Bulgarelli e del batterista Marcello Di Leonardo.
In questo disco si respira tutta la libertà creativa di Filippini, quella libertà non vincolata da compromessi dettati dal mercato, ma che dimostra quella volontà ineluttabile di manifestare il proprio sentire e la propria musica.
Tutto questo Filippini lo fa aprendo i confini della sua arte, mostrandoci il suo giardino incantato.
La meraviglia di un ascolto, un linguaggio moderno e personale al midollo; The Enchanted Garden, questo il titolo del disco, è un piccolo gioiello.
Intrigante negli sconfinamenti dal sapore rock, ammaliante nelle ballad e nei mid tempo, Filippini, a dispetto delletà, è un musicista maturo, intelligente e capace. Un artista che sa dare, attraverso la scrittura, una profondità unica a una tecnica pianistica solida e sopraffina. Un linguaggio jazzistico che farà parlare molto di sé, ben oltre i confini nazionali.
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