Il prossimo 15 gennaio si celebrerà la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, celebrata da 98 anni dalla Chiesa cattolica e presentata oggi in conferenza stampa. “Migrazioni e nuova evangelizzazione” è il tema scelto dal pontefice Benedetto XVI , che dedica un’attenzione particolare a tre categorie di migranti: “i rifugiati che chiedono asilo, fuggiti da persecuzioni, violenze e situazioni che mettono in pericolo la loro vita” e che “hanno bisogno della nostra comprensione e accoglienza, del rispetto della loro dignità umana e dei loro diritti, nonché della consapevolezza dei loro doveri: Tutto ciò – scrive il Papa – comporta un vicendevole aiuto tra le regioni che soffrono e quelle che già da anni accolgono un gran nu ero di persone in fuga”.
Il secondo gruppo a cui il pontefice fa riferimento è rappresentato dai “lavoratori migranti e le loro famiglie”, che richiedono “la promozione di nuove progettualità politiche, economiche e sociali, che favoriscano il rispetto della dignità di ogni persona umana, la tutela della famiglia, l’accesso ad una dignitosa sistemazione, al lavoro e all’assistenza”. La terza categoria riguarda infine i “numerosi studenti internazionali, che affrontano problemi di inserimento, difficoltà burocratiche, disagi nella ricerca di alloggio e di strutture di accoglienza”. Questi giovani “hanno bisogno di punti di riferimento e coltivano nel loro cuore una profonda sete di verità”.
Secondo monsignor Bruno Schettino, presidente della Commissione episcopale per le Migrazioni e della Migrantes, Arcivescovo di Capua, quella del Papa è “una proposta fortemente accolta e che suscita in noi viva adesione. Le migrazioni sono un fenomeno umano, che non ha solo una valenza sociologica ed economica, ma anche religiosa. Nelle difficoltà che incontrano – ha aggiunto – c’è il rischio che i migranti, anche i numerosi migranti cristiani, perdano la loro fede: la Chiesa deve aiutarli a mantenerla salda. Per questo occorre una forte collaborazione tra Chiese di origine, di transito e di accoglienza”.
L’evangelizzazione è “lo strumento con cui è possibile superare le contrapposizioni e il nazionalismo che sono all’origine degli ultimi preoccupanti fatti di Firenze e di Roma – ha detto monsignor Giancarlo Perego, direttore generale Migrantes – Dei circa 5 milioni di stranieri presenti in Italia, quasi 2 milioni e mezzo sono cristiani, ma ‘diversamente cristiani’: 1.405.000 ortodossi, 876.000 cattolici, 204.000 protestanti e 33.000 di altre comunità cristiane. E’ un mondo religioso straordinario, che chiede un “dialogo ecumenico e religioso rinnovato nella quotidianità, attraverso esperienze di studio e ricerca”.
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