(di Carlo Di Stanislao) – Due anni fa, dopo aver letto “Musicofilia”, penultimo libro del neuroscoienziato e grande divulgatore Oliver Saks, mi è capito di riflettere allungo sul rapporto tra il cervello e gli organi uditivi, tra questi e le emozioni, e sulla relazione tra eccitazione vitale o depressione ferale e musica, con la capacità dell’organismo di autoriparare le proprie ferite neurologiche, potenziando alcune abilità per compensare quelle carenti.
Così ho apprezzato ancor di più chi, come Agostino Valente, dalla immediatezza del sisma del 2009, con pochi aiuti e molto coraggio, si è subito rimesso ad “erogare” musica, sia come didatta, nelle cosiddetta “casetta della chitarra” nel piazzale del “Piper Ferella”, che come concertista, non tralasciando neanche per un istante le edizioni del “Festival Internazionale della Chitarra”, ed anzi inecentivandone gli eventi, nonostante il taglio dei fondi, spalmandoli nei luoghi possibili della città ferita, del contado ed anche sulla costa: Roseto degli Abruzzi ed Atri, soprattutto.
E preoccupandosi, come solista, in duo con Goran Listes ed in quartetto, con lo stesso e gli abruzzesi Massimo Felici e Alessandro Paris, di diffondere il repertorio di musica per chitarra ed in particolare le opere originali a partire dall’ottocento, sino ai nostri giorni, con eventi applaudi in Italia, Spagna, Francia, Croazia, Portogallo e non solo.
Né si è fermato a riposare sugli allori e dopo un concerto, lo scorso maggio, a Fasano, per il festival musicale della città, ora, in duo con Goran Listes, si esibirà, venerdì 8 giugno, con inizio alle 20,30, nel secondo concerto (su un totale di tre previsti per questa settima edizione), della rassegna “Ars Citarae Novae”, diretto da Edoardo Catemario, con un programma comprendente musiche di Jacques Ibert, Fernando Sor, Astor Piazzolla e, in chiusura, la Tonadilla di Joaquin Rodrigo e la Serenata di Ferdinando Carulli, che si svolgerà nella chiesa di S. Michele Arcangelo a Pietralata (Roma).
Un programma riflettuto che mescola, per il colto pubblico abitualmente presente all’evento, temi che sembrano provenire dalle meditazioni di un pitagorico o di un monaco esperto di gregoriano, con altri invece più diretti e passionali, capaci di parlare alla pancia e alla visceralità.
Nelle Upanisad indiane si legge che il suono è la sostanza primordiale del mondo e questo tema, ovunque diffuso, ritorna per esempio nei Sonetti ad Orfeo di Rilke, per il quale il rumore primigenio, registrato nei grafismi della natura, richiama l’unità vibratoria del mondo. Già Novalis aveva scritto che “l’intera natura è una grande arpa eolia, i cui tasti sono dentro di noi”, mentre Schopenhauer pensava che “la musica è la melodia, il testo della quale è il mondo”.
Nella Qabbalah è detto che in cielo vi è una stanza, riservata al canto, dalla quale le melodie si spargono per tutto il mondo. Alla stessa fantasia sembrano ispirarsi molti riti diffusi nelle culture primitive, secondo i quali occorre produrre il suono che in quel momento è necessario per suscitare un rinnovamento dell’uomo o della natura.
E ogni volta che ascolto Agostino Valente, mi ricordo che il suono ha la funzione di reintegrare ciò che è diviso, di trasformare i dolori in racconto.
La “musica venuta dal cielo”, dice un paziente di Sacks, è la musica che ci viene incontro e suona dentro di no, i anche indipendentemente dalla nostra volontà, la musica che a volte irresistibilmente ci infetta, e che, a tratti, diviene l’unica realtà che talora sopravvive in soggetti che hanno perso completamente la memoria, in una sorta di agonia senza fine, come quella cui si assiste e per molti anni, dopo un sisma.
Ed è per questo che, con il nuovo anno e sperando di averne la forza economica, con il Maestro Valente noi della “Lanterna Magica” (istituto cinematografico aquilano, fondato nel 1981, ente morale e prima Istituzione Stabile a carattere permanente riconosciuta dalla Legge Regionale n. 98 del 1999), stiamo organizzando una serie di incontri formativi sulla educazione alla musica e alle immagini, indirizzati alle scuole medie del comprensorio aquilano, con un progetto che dovrebbe svolgersi nel corso dell’Anno Scolastico 2012-2013 e che certamente migliorerà la sensibilità dei giovani verso la visione e l’ascolto, alimentando la scintilla creativa che alberga in ogni giovane mente ed attende solo di essere scovata.
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