(Di Carlo Di Stanislao) Un quarto di secolo dopo lo straordinario Donne sull’orlo di una crisi di nervi, Almodovar torna a giocare con cliché sessuali ed esagerazioni visive, plasmando un film dai colori pastello che definire ‘irriverente’ è dire poco. Una scelta precisa, per staccare la spina dai melò dell’ultimo decennio e parlarci della Spagbna di oggi, delle sue angosce e dei suoi problemi.
Presentato in anteprima privata al Casinò di Madrid, interpretato da Penelope Cruz, Antonio Banderas, Cecilia Roth, Paz Vega, Lola Dueñas, Blanca Suárez, Guillermo Toledo, Hugo Silva e Javier Cámara, “Amori passeggeri” , nelle sale spagnole da una settimana, uscirà in Italia il prossimo 21 marzo e racconta la vicenda di una serie di passeggeri a bordo di un areo prossimo ad un disastro, con a bordo, in business class, una troupe delirante che include un banchiere truffatore, una ricattatrice, una strega vergine, una coppia di novelli sposi e un trio di steward gay.
”E’ una metafora della Spagna, con un aereo sul punto di precipitare e comandanti che occultano informazione, mentre una classe turistica anestetizzata perche’ non esploda il panico e quella in business che mantiene i suoi privilegi, sciorina le proprie insipienze e manie”.
Questo ha detto il grande Autore premio Oscar per “Tutto su mioa madre”, che anche qui riunisce la sua tribù in una commedia feroce con unaa chimica speciale creata dal reincontro con attori come Javier Camara, Lola Dueas, Cecilia Roth, Carmen Machi e Paz Vega e con i nuovi talenti televisivi, come Blanca Suarez, Miguel Angel Silvestre Hugo Silva e Willy Toledo.
Alla critica spagnola il film non è piaciuto, ma il pubblico ha letteralmente invaso le sale.
Noi non vediamo l’ora di poter assistere al ritorno vero di Almodovar, dopo il deludente “la pelle che abito”, film in cui l’Autore spagnolo prende una direzione per poi abbandonarla e imboccarne un’altra apparentemente del tutto svincolata dalla precedente.
Speriamo che in questo film, anche se certamente con gli eccessi suoi propri, Almodovar non abbia dimenticato gli elementi vitali e felici dei momenti belli: la solidarietà, la comprensione, l’indulgenza sempre e comunque.
C’è già in Spagna chi scrive di una caduta inesorabile legata all’età, ma l’età con il cinema centra poco o punto.
Eastwood (81 anni) migliora film dopo film, tccando argomenti e sentimenti diversi, con energia e lucidità. Manoel de Oliveira (103 !) continua a dispensare noia-di-qualità da quando c’era il muto. Fellini dichiarò lucidamente, e con uno dei suoi massimi capolavori, Amarcord che era di fatto una magnifica autoretrospettiva, il momento dell’evoluzione E da lì cambiò, sorprendendoci ancora.
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