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Chi ha paura di Ululò?

Chi ha paura di Ululò?

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Ululò è un lupacchiotto in un vero corpo di lupo, ma ha un carattere non convenzionale.Chi ha paura di Ululò? Tutti nel bosco l’hanno temuto quando gironzolava insonne durante la notte ma anche ora che l’insonnia è passata gli animali della fattoria non hanno imparato a conoscerlo fino in fondo. Ogni volta che Ululò cerca un compagno di gioco o di merenda (senza la benché minima idea di mangiare qualcuno!) tutti, compresi i porcellini Pirk, Perk e Pork ed i coniglietti Hap, Hep, Hip e Hop, scappano all’impazzata.Ma quando il pulcino Pulc cade nel fiume, Ululò -con grande sorpresa di tutti gli animali- si getta nell’acqua e lo salva! A questo punto della favola starà agli animali fare la loro parte, mostrare la loro riconoscenza e fare del loro meglio per salvare Ululò dalle acque del fiume.

Una favola semplice ad opera di Amélie Galé (dietro la quale si nasconde una penna italiana) che arriva diritto al cuore dei bambini gettando il seme di un valore di cui far tesoro per diventare buoni adulti; nessuno va giudicato per ciò che sembra, bensì per ciò che è, in sostanza “l’abito non fa il monaco” o per dirla alla Plutarco “la barba non fa il filosofo”. Niente di più attuale di questa massima in una società come quella in cui viviamo fatta di incontri tra mondi lontani, di miti da sfatare e di nuove promesse che spesso è bene verificare toccando con mano. Meglio allora saperlo sin da bambini che non c’è miglior giudizio che quello frutto dell’esperienza.

Chi ha paura di ULULÒ? (che sarà presentato in anteprima al Festival della Mente di Sarzana sabato 31 agosto dalle ore 12 http://portale.festivaldellamente.it/it/eventi-festival/bocca-al-lupo-ululo-l-apparenza-inganna) è illustrata con disegni ad acquerello realizzati da Jack Tow (anch’esso pseudonimo dietro il quale si cela un disegnatore e storico dell’arte italiano); disegni morbidi e dinamici di conigli e porcellini in perfetta sintonia con lo stile della narrazione, semplice ma spassosa. Più che un lupo, Ululò pare un micio dalle orecchie appuntite, molto giallo e poco nero; nera, e neppure molto, è solo la sua ombra, l’apparenza, su cui è bene non far troppo conto!

Gli autori
Sotto gli pseudonimi di Amélie Galé e Jack Tow si nascondono due insospettabili milanesi; per questo su di loro non è dato svelare alcuna notizia biografica. Unico indizio: sono entrambi storici dell’arte appassionati di favole, disegno e animali, gatti e lupi in particolare. Appartengono agli stessi autori i testi e le tavole ad acquerello di Il Castello Sforzesco (Officina Libraria, 2010) e i disegni che accompagnano i testi dell’edizione francese del manuale di pediatria del catalano Eduard Estivill, L’enfant dormira bientôt (Officina Libraria 2010).

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