Se nell’arte c’è un senso che va oltre la semplice (si fa per dire) estetica, esso sta forse nel tentare l’impossibile, nell’invadere il territorio dell’utopia. E’ possibile far “vedere” teatro ai non vedenti? Deve essere stata una simile domanda, al tempo stesso artistica e sociale, a muovere il bravissimo Paolo Briguglia nella commovente impresa teatrale di “Live Audio Dramma”, in scena il 12 agosto (ore 22, sala Grande) al Lucania Film Festival. Un’impresa che appare impossibile ma che lo è molto meno se si pensa al teatro non solo come “visione” ma anche ascolto, sensazione, percezione dei corpi e del movimento, e che anzi diventa naturale, quasi semplice, nella misura in cui si vive il teatro come un evento sentimentale, capace di mettere le persone in contatto profondo, diciamo pure in comunione.
Il lavoro di Briguglia, che vede l’attore siciliano in veste di regista ma anche attore, affiancato in scena da Roberto Salemi (le musiche sono composte ed eseguite dal vivo da Francesco Accardo), è ispirato alla struggente vicenda narrata in “Nel mare ci sono i coccodrilli”, il fortunato romanzo di Fabio Geda, finalista al Premio Strega 2011. E’ la storia vera del viaggio di Enaiatollah, bambino afgano di etnia hazara abbandonato dalla madre e protagonista di un viaggio infinito, in solitudine, forte solo degli insegnamenti lasciatigli dalla madre medesima: non rubare, lavorare per guadagnarsi da vivere, evitare l’uso di droga e di armi da fuoco (cosa complicata, in quel regno dell’oppio e delle armi che è l’Afghanistan di oggi e di ieri). Un viaggio che terminerà in Italia, a Torino, dopo una vera e propria odissea nella notte dei tempi (i tempi attuali), e che dunque fa il paio con il buio che avvolgerà lo spettacolo di Briguglia: spettatori bendati da mascherine (splendide, prodotte a mano dalla Occhiaieria Artigiana di Tito) e proietatti in una dimensione che, per una volta, è quella del non vedente: interiore ma anche aperta agli altri sensi oltre la vista.
L’evento di Briguglia avrà un’anticipazione culturale, nel pomeriggio (ore 19, Terrazzo), con il convegno “Cinema bendato. La settima arte per i non vedenti”, organizzato con l’Unione Ciechi ed Ipovedenti Italiani di Basilicata e a cui partecipano la Presidenza del Consiglio Regionale della Basilicata, Gianpiero Perri presidente dell’APT, FAL Vision Editore, Mirco Mencacci e Domenico Fortunato, oltre allo stesso Paolo Briguglia ed ai referenti regionali dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti, Angelo Camodeca e Maria Buoncristiano.
A chiudere i ricchi eventi della terza giornata del Festival, il concerto di mezzanotte, in sala Piccola, di Giuseppe D’Avenia e Raffaele Bifulco: la canzone folk, etnica, popolare ma anche contemporanea di D’Avenia e della sua chitarra acustica, accompagnato dal flauto di Bifulco in un avvolgente percorso musicale che vede al centro l’album (“Anima errante”) appena pubblicato da D’Avenia.
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