“Una persona con Hiv e’ una persona come tutte le altre. L’infezione non si trasmette con le normali attivita’ della vita quotidiana”. E’ il messaggio, semplice e chiaro, dello spot realizzato da Comune di Milano e Ospedale Sacco contro l’emarginazione sociale delle persone affette da Hiv , in collaborazione con Naba e Smemoranda.
In 40 secondi spiega che le persone sieropositive sono persone come le altre, con i loro sogni, la loro voglia di condividere gioie e passione con gli amici. “L’idea dello spot – spiega l’assessore all’Educazione Francesco Cappelli – nasce dall’equipe dell’Ospedale Luigi Sacco, formata dalle educatrici della Sezione Ospedaliera del Comune e dal personale ospedaliero della Clinica Pediatrica, che seguono circa cento tra bambini, ragazzi e adulti affetti di Hiv cui la malattia e’ stata trasmessa da madri sieropositive. Questi bambini, questi giovani hanno una vita normale: vanno a scuola, studiano, lavorano, giocano, amano, ridono come tutti. Contro ogni tentativo di emarginazione e discriminazione tutti, come cittadini e amministratori, dobbiamo impegnarci perche’ la loro vita sia serena e ricca di opportunita’, come quella di chiunque”.
Smemoranda ha realizzato anche il videoreportage “Chi aiuta i ragazzi con l’Hiv?” durante il quale i medici, gli infermieri, i ricercatori, le educatrici e i volontari del reparto di Infettivologia pediatrica dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano, raccontano come si svolge il loro lavoro quotidiano, che consiste nell’offrire a circa cento bambini e adolescenti affetti da HIV le cure mediche e il sostegno psicologico necessari per condurre una vita normale.
Fonte redattoresociale.it (Dire.it)
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