L’amore non esiste, lo dicono gli scienziati
Basta sognare ad occhi aperti, basta aspettare il principe azzurro o l’anima gemella. L’amore non esiste è solo una questione di chimica. A dirlo non un amante ‘scaricato’ ma un pool di scienziati guidato da Abigail Marsch con uno studio illustrato in un video della American Chemical Society.
Dopamina e ossitocina i responsabili di quella sensazione di benessere che spesso, a volte troppo, scambiamo per innamoramento. I due neurotrasmettitori sono prodotti nel cervello durante le situazioni piacevoli e, il fatto che facciano sentir bene, spinge l’uomo a ricercare situazioni simili che stimolino una loro nuova produzione.
Per provare la loro teoria i ricercatori hanno fatto ricorso ad uno studio sul campo, o meglio sulla prateria. I ‘soggetti’ al centro della ricerca le arvicole, roditori con una caratteristica molto particolare: la monogamia. I simpatici roditori, anche in caso di morte del partner, non cercano sostituti restando fedeli al primo ‘amore’. Inibendo, però, la produzione di ossitocina ai roditori gli scienziati hanno notato che la ‘voglia’ di formare una coppia stabile veniva rimpiazzata dal semplice e meno nobile ‘desiderio’ di diffondere il seme.
Dopamina e Ossitocina
Stimoli che producono motivazione e ricompensa (fisiologici quali il sesso, cibo buono, acqua, o artificiali come sostanze stupefacenti, o elettrici ma anche l’ascolto della musica), si legge su Wikipedia, stimolano il rilascio di dopammina nel nucleus accumbens (una zona del cervello). È proprio per questo motivo, ad esempio, che nella cura della depressione, si cerca di bloccare alcuni ricettori, come quello indicato con la sigla D2, e far liberare quanta più dopamina possibile, per risollevare il tono dell’umore in modo farmacologico. L’ossitocina, invece, non a caso è volgarmente chiamato ‘ormone dell’amore’ perché ha la capacità di rendere fiduciosi ed empatici.
(dire.it)
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