2.358 contatti e 2041 utenti tra servizi a bassa e alta soglia, per quasi l’85% uomini, senza occupazione, con un’eta’ media di 39 anni e una forbice che si estende dai 17 ai 70: sono i numeri dell’Act, l’Agenzia capitolina sulle tossicodipendenze, che ha presentato stamattina la seconda relazione annuale relativa al 2010 sullo stato delle tossicodipendenze nei servizi erogati alla presenza, tra gli altri, del presidente e del direttore dell’Act, rispettivamente Luigi Maccaro e Massimo Canu. Si scopre cosi’, nei dati snocciolati da Canu, che l’eta’ del primo utilizzo di sostanze stupefacenti va dai 16 ai 20 anni (19,7 la media), con casi anche di bambini di soli 9 anni. Questa baby-fascia raccoglie il 48,7% del totale, un’enormita’. Soprattutto se si considera, spiega il direttore, “che dal primo utilizzo al contatto con i servizi erogati dall’Agenzia, considerando l’eta’ media dei nostri utenti, passano piu’ di 20 anni”.
In questo lasso di tempo, sottolinea Canu, “si e’ per strada, si delinque e si assumono sostanze, rischiando la vita propria e quella degli altri anche mettendosi alla guida di mezzi, causando migliaia di incidenti stradali anche mortali”. Tra le forze dell’ordine, aggiunge Maccaro, “ci sono operatori quotidianamente sulla strada che hanno a cuore questi problemi, perche’ quotidianamente hanno a che fare con ragazzi in difficolta’. Questi uomini sono parte integrante dei nostri progetti, e a loro va il mio grazie”. La stragrande maggioranza degli utenti (85,9% maschi, 13,8% femmine, 0,3% transessuali) e’ disoccupato: il 79%, contro il 21% di chi invece ha un lavoro.
La sostanza piu’ utilizzata dagli utenti dell’Act e’ l’eroina (ben il 50,8%), che risulta anche la sostanza piu’ assunta in tutte le classi di eta’, seguita da cocaina (27,8%) e alcol (12,5%). Ma oltre la meta’ di chi usufruisce dei servizi (il 52,3%) utilizza anche oltre sostanze oltre a quella primaria: il 59,6% dichiara di fare uso di diverse altre droghe, il resto si concentra su cocaina (11,2%), cannabis (10,1%) e alcol (8%).
I servizi erogati dall’Act sono perlopiu’ di bassa soglia (87,3% contro il 12,7% di quelli di alta soglia), e si snodano tra comunita’ di riabilitazione, comunita’ di pronta accoglienza (che conta sia centri diurni che notturni), un centro di reinserimento e servizi telefonici. Il call center ha raccolto nel 2010 1.338 utenti, principalmente maschi (84,5%), con un’eta’ media di 34,4 anni. I servizi telefonici risultano entrare in contatto con persone tra i 12 e gli 80 anni, mentre l’eta’ di primo contatto con le sostanze varia tra 8 e 59 anni, con una media di 22,4 anni. Il 48,5% di chi ha contattato telefonicamente l’Agenzia ha trascorso, in passato, periodi di detenzione carceraria.
In questi anni, dice Canu, “abbiamo lavorato molto per occuparci non solo della cura dei tossicodipendenti, ma anche della prevenzione. Bisogna diffondere piu’ informazioni sulle sostanze nocive e offrire ai ragazzi contesti alternativi alla strada e al muretto, ponendo gli adolescenti nelle condizioni di crescere”. L’idea, spiega il direttore, “e’ di predisporre centri giovanili che spazino fra teatro, musica e fotografia, l’obiettivo e’ stare insieme e crescere senza usare sostanze, liberi dalle droghe”. Allarmato Maccaro: “Siamo in una societa’ sempre piu’ drogata in cui il messaggio che passa e’ che in qualche modo e con qualche cosa ci si debba aiutare. Spesso cosi’ i ragazzi non hanno piu’ il coraggio di affrontare la vita, non confortati dalle condizioni economiche e dalle prospettive future”. In questo modo, conclude il presidente dell’Agenzia, “i centri rischiano di non intercettare il dramma dell’adolescenza, c’e’ quindi bisogno di aprire una stagione nuova di grande collaborazione con tutti i soggetti presenti sul territorio, a partire dalle scuole, con cui va costruita un’alleanza nuova, visto che la famiglia spesso non e’ in grado di interpretare i campanelli d’allarme”.
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