(Di Carlo Di Stanislao) Sempre più festa e non festival, con premi assegnati dal pubblico e non da giurie di esperti. Questo vuole Marco Muller per il Festival del Cinema di Roma, il terzo da lui diretto, che attende solo l’ufficializzazione del ritorno al nome originale: Festa del cinema di Roma e si svolgerà dal 16 al 25 ottobre, aperto, fra mille polemiche, dalla commedia Soap Opera con Abatantuono e De Luigi e che si chiuderà con Andiamo a quel paese del duo comico Ficarra e Picone.
Una contaminazione che è propria del cinema, con premiazioni ad autori per cinefili come il giapponese Takeshi Miike, il brasiliano Walter Salles ed il russo Aleksei Fedorcenko e ad un’icona popolare come Tomas Milian, conosciuto da tutti come “Er Monnezza”.
Sul tappeto rosso Richard Gire, presenza ormai fissa a Roma e, ancora, Kevin Costner, Clive Owen e gli Spandau Ballet, ma anche Geraldine Chaplin che terrà una masdterclass e forse anche (si aspettano conferme) Jake Gyllenhaal (con Lo sciacallo), Salma Hayek (con il cartoon tratto da Il profeta di Gibran), Rooney Mara per accompagnare il film di Stephen Daldry Trash.
Inoltre una mostra Asia Argento: la strega rossa, ‘occasione di una chiacchierata con il pubblico della regista ed ex attrice, come lei stessa si definisce, mentre Wim Wenders incontrerà i suoi ammiratori in occasione del documentario su Salgado: Il sale della terra.
Nutrita, naturalmente, la presenza italiana con, in concorso nella sezione principale, Biagio di Pasquale Scimeca dedicato al missionario palermitano Biagio Conte, La foresta di ghiaccio di Claudio Noce girato sulle Dolomiti con Ksenia Rappoport ed Emir Kusturica e il film di genere I milionari di Alessandro Piva.
E ancora, Buoni a nulla, la nuova commedia di Gianni Di Gregorio, il documentario sul liceo Giulio Cesare; Tre tocchi, di Marco Risi, dedicato alla squadra di calcio di attori fondata negli anni Settanta da Pasolini, oltre ad una sezione tutta dedicata alla produzione nostrana, denominata “Prospettive Italia”, sulle nuove tendenze del cinema nazionale sia in materia di documentario che di fiction.
Polemiche per la esclusione di Non escludo il ritorno, dedicato all’ultima parte della vita di Franco Califano, con tanto di manifestazione e striscioni durante la conferenza stampa di presentazione, con intonazione di “Tutto il resto è noia”.
A parte questo un denso ed interessante programma per cinefili, critica e pubblico, con Danze macabre, retrospettiva dedicata alla produzione che dal 1957 al 1966, in un crocevia di generi, peplum, spionistico e western all’italiana, con titoli molto ghiotti fra cui I vampiri di Riccardo Freda, La strega in amore di Damiano Damiani, La maschera del demonio di Mario Bava.
Infine, dal 17 al 21 ottobre, torna il Mercato internazionale del film, come per le passate edizioni in via Veneto, con una doppia articolazione: The Business Street e New Cinema Network, dedicato agli operatori di settore, mentre al Maaxi, in collaborazione con Wired, si svolgerà una settimana di web series, pilot, lungometraggi, anteprime, documentari, video arte e cinema di sperimentazione, con autori di culto come Marco Bellocchio, Ettore Scola e Paolo Virzì ed altri emergenti come Maccio Capatonda, Salvatore Esposito, The Pills e The Jackal.
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