American Sniper è il nuovo film di Clint Eastwood basato sulla storia vera del veterano degli U.S. Navy Seal, Chris Kyle. In Italia dal 1 gennaio con la Warner, con Bradley Cooper nei panni del cecchino e Sienna Miller in quello della moglie.
Clint Eastwood, ormai affermato e prolifico regista, ha voluto raccontare una storia di guerra, la storia vera del miglior cecchino della recente storia militare americana (166 morti accertati, 255 presunti).
“La storia raccontata e’ una storia di coraggio e abnegazione, Kyle proprio per le sue straordinarie capacita’, divenne un obiettivo del nemico. – dice Bradley Cooper – Fu persino posta una taglia sulla sua testa”.
“Si vedono spesso i soldati americani, con le loro divise mimetiche, in aeroporto. Li vedi e non fai caso a loro. – afferma Cooper – Spero che dopo il nostro film ci sia maggiore empatia, che magari si pensi a loro con maggior calore e simpatia. Sono stati all’inferno, per giusta o sbagliata che sia una guerra, non spetta a loro giudicare, ci sono stati, hanno combattuto, sono stati in situazioni orribili e meritano molto rispetto”.
Il film racconta anche la difficile situazione famigliare di un militare al fronte che per ben quattro volte deve lasciare moglie e figli a casa. “Taya mi ha dato accesso a tutte le loro email – dice Sienna Miller che interpreta la moglie di Kyle – Era materiale molto personale, le sono davvero grata per questa apertura, per aver condiviso con me comunicazioni cosi’ intime e familiari. Non sono tante le unioni che sopravvivono a tutto questo, spesso i militari oltre ai traumi che subiscono nelle zone di guerra poi devono far fronte ai problemi famigliari, alle crisi che la loro assenza ha causato, ma non e’ stato il caso di Kyle e Taya, la cui relazione e’ riuscita a sopravvivere al trauma della guerra”.
La vera moglie Taya Kyle ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione del film, “Per me non e’ facile guardare il film, per me non e’ facile guardare a quel periodo della vita di mio marito – dice la moglie dell’ex Navy SEAL poi congedato con onore – Ma e’ un grande omaggio a tutti gli uomini e le donne del nostro paese che hanno firmato per porre la loro vita al servizio della nazione. C’e’ il falso preconcetto che queste persone amino la guerra. Vi posso assicurare che non e’ cosi’, non amano la guerra ma amano combattere per quella che ritengono sia la giustizia e per proteggere i loro amici e colleghi soldati dal nemico”.
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