Biogas tra le buone pratiche nell’uso di fondi UE: Commissione europea menziona azienda lucana

C’è anche il sostegno al biogas tra le buone pratiche di spesa dei fondi strutturali europei. La Commissione europea ha recentemente redatto un elenco di best practice sull’uso virtuoso dei fondi in Italia per il periodo 2007-2013. Tra gli esempi citati, che costituiscono una sorta di vademecum per una  “buona spesa”, anche il progetto dell’azienda Agrizoo di Forenza(Pz) che, con un investimento di poco più di 600 mila euro (dei quali 200 provenienti dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), ha realizzato un impianto da 130 KW in grado di valorizzare i reflui della sua tradizionale attività zootecnica per la produzione di energia rinnovabile. L’azienda lucana, associata al CIB, Consorzio Italiano Biogas, opera secondo il modello Biogasfattobene®. L’energia pulita è ottenuta attraverso la digestione anaerobica dei reflui dei capi dell’allevamento, con un notevole sgravio di costi per l’azienda e un sostanziale abbattimento delle emissioni di gas clima-alteranti che sarebbero derivate dallo stoccaggio all’aria aperta delle deiezioni animali. L’energia, quando non è utilizzata dall’azienda stessa, è rivenduta sul mercato energetico locale. «Agricoltura ed energia sono i settori in cui l’Italia può investire in termini di ricerca e innovazione anche con il sostegno dell’Unione Europea per il periodo 2014-2020 – spiega Piero Gattoni, presidente del CIB -. La decisione della Commissione Europea di elencare la nostra associata tra le buone pratiche nell’uso dei fondi è un risultato molto significativo che dimostra il valore aggiunto del comparto del biogas e dà una chiara indicazione ai nostri legislatori, impegnati proprio in questi giorni in alcune decisioni importanti che riguardano il futuro delle rinnovabili».

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