Venerdì 9 settembre, alle ore 17.30 avrà luogo l’inaugurazione della mostra di Silvio Cortellini, “Cartoni e scatoloni”. La personale dell’artista, la cui opera e la cui esistenza sono indissolubilmente legate agli ambienti e alla natura del Parco Gran Sasso – Laga, apre la serie di esposizioni che proseguiranno fino all’estate 2012 presentando un artista al mese (novembre escluso), nell’ambito della rassegna “Gli Orizzonti del Colore“, scaturita dalla collaborazione fra l’Ente Parco ed il Centro Floristico dell’Appennino, l’Associazione Culturale “Il Sito” di Barisciano e la Società Progetto S. Colombo.
Pittore e scultore, Cortellini lavora per l’Ente Parco, frequentando assiduamente quegli stessi luoghi che ispirano la sua espressione artistica e in cui vive ed opera. Ha iniziato a dipingere precocemente, negli anni ’60, con il pittore romano Alessio Menghini ed ha poi frequentato il Liceo artistico di Teramo; ma è dal pittore Guido Montauti, che ha ricevuto l’eredità più determinante e duratura essendone stato, per stessa ammissione del Maestro iniziatore del movimento artistico del “Pastore Bianco”, l’allievo prediletto e più apprezzato.
«Nella pittura bianca – scrive Montauti nel 1978 – una pittura davvero tutta bianca che esprime il massimo della luce e che raggiunge serenità soprannaturali mai conosciute prima, Cortellini è un mio seguace …volto alla luce delle cime che circondano la sua casa di Fano Adriano, in un “coro” rischioso e sconvolgente».
«Oggi – scrive l’archeologo ed interprete critico dell’artista, Vincenzo Torrieri – la ricerca di Silvio Cortellini si pone davanti alla tensione massima dell’uomo, attraverso segni che raccoglie dalle forme sparse del suo universo e che traduce in linguaggio universale. I suoi segni, le sue aggregazioni di forme e cartoni, sono in realtà un numero impressionante di concetti elaborati allo stato puro …i suoi segni sono tensori che dilaniano la materia, incidono come bisturi la superficie morbida e calda del cartone. …La cosa strana, quasi inspiegabile, è che alla fine l’opera risulta avvolta da una strordinaria serenità, da una sorta di dolce quiete che ti prende e ti tocca nel profondo».
La mostra resterà aperta fino al 9 ottobre. All’inaugurazione seguirà un aperitivo servito sulla terrazza dell’Orto Botanico del Parco.
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