I casi di sclerosi multipla aumentano. Ad oggi ci sono oltre 61 mila malati in Italia ma non sono ancora note le cause della malattia. La ricerca scientifica, intanto, si sta concentrando sulla genetica e sulle cellule staminali. “Nei prossimi anni avremo le risposte che cerchiamo sul fronte delle staminali – afferma all’ANSA il presidente del comitato scientifico dell’Aism e direttore della Clinica Neurologica dell’Università di Genova, Gianluigi Mancardi – e con la ricerca sulla genetica si potrà capire quali sono i geni associati alla malattia e da qui indagare nelle aree di ricerca che portano a spiegare lo sviluppo della malattia”. La malattia è causata per un 20-30% da una predisposizione genetica e per il restante 60-70% dipende da fattori ambientali. “Ma non ci sono ancora evidenze inequivocabili che ci dicano quali sono i fattori ambientali cruciali – prosegue Mancardi – . I sospetti sono sul virus Epstein-Barr, responsabile della mononucleosi infettiva, sulla carenza di vitamina D”. Il prossimo anno, fa sapere Mancardi, partirà uno studio internazionale sulle staminali mesenchimali emopoietiche, quelle prelevate dal midollo osseo del paziente “ed entro un anno – conclude Mancardi – potremo avere delle risposte in più”. Il punto sullo stato di avanzamento della ricerca sarà fatto in occasione della Settimana Nazionale della Sclerosi Multipla che si terrà dal 21 al 29 maggio, organizzata dall’Aism, Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
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