(Di Carlo Di Stanislao) A “Lucciole per lanterne”, docu-film di Stefano e Mario Martone , è andato il premio Schermo Napoli Doc per la miglior produzione per il settore documentari, concludendo il Napoli Film Festival 2013, rassegna diretta da Davide Azzolini e Mario Violini , che ha portato per una settimana il cinema alla ribalta nel capoluogo campano, con retrospettive dei capolavori del passato e vere e proprie scoperte di giovani talenti. Il film (che ha ottenuto anche la Menzione d’Onore della Giuria Internazionale all’EkoFilm festival di Ostrava, nella Repubblica Ceca e, a novembre , parteciperà al Festival Internacional de cine de mar del plata, uno dei più importanti festival dell’America Latina), racconta in 45 minuti i la storia di tre donne e della costruzione di cinque grandi dighe nella Patagonia cilena, ambientata nel Cile del 1981, con Pinochet che privatizza la quasi totalità delle risorse idriche del Cile. Avevamo pensato a lui per il Festival della’Acqua de L’Aquila, ma gli organizzatori hanno preferito titoli più semplici e blasonati come “Planet Ocean” e “Tikoio e il suo pescecane”, proiettato oggi alla presenza dell’autore: Folco Quilici, con una platea gremita da oltre 800 studenti. Come anche al toccante “También la lluvia” (Anche la pioggia traducendo il titolo in italiano) potente ed emozionante dramma sociale a metà tra Herzog e Loach, della spagnola Icíar Bollaín, ambientato durante la protesta dell’acqua, avvenuta nel 2000 a Cochabamba in Bolivia, che racconta di una produzione cinematografica che, intenta a girare un film su Colombo proprio in quei luoghi e che si ritrova coinvolta nella vicenda, che vive soprattutto grazie alla sceneggiatura di Paul Laverty (Il vento che accarezza l’erba, La parte degli angeli), costruita in modo che si vengono ad instaurare tre piani narrativi: il primo, meta-cinematografico, dello sfruttamento degli indigeni da parte di Colombo; il secondo della privatizzazione dell’acqua in Bolivia; e il terzo relativo allo sfruttamento delle comparse che vengono pagate solo 2$ al giorno.
Mai tradotto in italiano, l’abbiamo potuto vedere grazie al piccolo cinema Kino di Roma e, forse, non sarebbe stato troppo gradito al pubblico aquilano, anche perché in linguua originale e neanche sottotitolato.
Per tornare al Festival di Napoli, con una sette giorni che hanno visto circa 2000 persone affollare il Metropolitan, l’Istituto Francese e il Cervantes, gli altri premi sono stati:per il settore Europa Mediterraneo “Keep Smiling”, della regista georgiana Rusudan Chkonia; per Schermo Napoli Cortometraggi Nicola Di Vico con il suo ”La paura più grande” con Haber e la giovane Irene Splendorini; per Schermo Napoli settore Documentari Martin Prinoth per “Le creature del Vesuvio”; infine, per Schermo Napoli Scuola, il giovane salernitano Daniele Santonicola del Liceo “La Mura” di Angri con “La cosa giusta da fare”.
La targa per la sezione 6-13 anni,è stata assegnata a Giordano Bassetti per “San Valentino 2” ed una menzione speciale è andata a Ciro,igiovane protagonista del video “From Black to White”, per la forza della sua interpretazione e la decisione con cui gestisce il suo personaggio.
Per la prima volta, poi, dal momento che il cinema sta diventando sempre più 2.0, non potevano mancare i premi per le web series più interessanti, con la giuria composta dalla redazione online del Corriere del Mezzogiorno che ha assegnato la targa a “Travel Companion” di Luca Napoletano e Ferdinando Carcavallo (anche protagonisti), film musicato da Giuliano Castaldo e vero e proprio road-movie dagli spunti ironici e divertenti.
Migliore Autoproduzione a “Vicolo cieco” di Fabio Massa, per la sua capacità di scardinare gli stereotipi attraverso una storia di generosità e menzioni speciali a “La strada di Raffael” di Alessandro Falco e “Emilio” di Angelo Cretella, presentato in anteprima assoluta all’Ammirato Culture House di Lecce lo scorso 3 febbraio, prodotto da Blow Up Film, una giovane associazione culturale nata nel 2008 in provincia di Caserta con lo scopo di produrre opere cinematografiche indipendenti e a tema sociale, girato nel Salento e che racconta di un ragazzo obeso e dolcissimo, che percorre sul suo piccolissimo motorino le strade di campagna che conducono alla masseria dove c’è Alida una sua amica prostituta e che sarà plagiato dalla’affetto criminale del ritrovato fratello Benito Popua, appena uscito dal carcere, facendolo diventare un uomo violento.
Un corto magnifico, il racconto di una educazione sentimentale e di una trasformazioe fisica e psicologica, che avremmo volentieri inserito nella edizione n. 11 di “Cinema e Psichiatria”, se non fosse stato per la durata davvero esigua.
Speriamo di presentarlo in qualche altra occasione grazie all’Istituto Cinematografico Lanterna Magica de L’Aquila, anche come riuscito esempio di produzione dal basso: un crowdfunding che ha visto il sostegno finanziario di più di cento amici e appassionati i che hanno comperato lwe singiole quote necessarie per la sua realizzazione.
In questa XV edizione del Napoli Film Festival, che a novembre si sposterà a New York per il suo spin-off americano “41esimo Parallelo” inaugurato nel 2006 e giunto alla sua ottava edizione, con proiezioni alla New York University, molto apprezzati gli “Incontri Ravvicinati” che hanno portato sul palco Giancarlo Giannini, Vincenzo Marra, Francesca Neri e Sergio Rubini.
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