Dall’IIT arriva R1, il primo robot casalingo made in Italy. Ecco come funziona e quanto costa
R1 il primo robot casalingo
Nel linguaggio comune, un robot è un’apparecchiatura artificiale che compie determinate azioni in base ai comandi che gli vengono dati e alle sue funzioni, sia in base ad una supervisione diretta dell’uomo, sia autonomamente basandosi su linee guida generali, magari usando processi di intelligenza artificiale; questi compiti tipicamente dovrebbero essere eseguiti al fine di sostituire o coadiuvare l’uomo, come ad es. nella fabbricazione, costruzione, manipolazione di materiali pesanti e pericolosi, o in ambienti proibitivi o non compatibili con la condizione umana o semplicemente per liberare l’uomo da impegni.
Il programma Robotics dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, affronta gli aspetti generali della Robotica con un approccio ingegneristico (principalmente nel campo dell’elettronica e della meccanica) integrandosi con altre discipline quali le neuroscienze, la fisiologia, la psicologia, la matematica, la fisica, la chimica e le scienze biologiche. Questo approccio multidisciplinare della ricerca costituisce una delle grandi opportunità e sfide per la robotica per studiare ed evolvere il concetto stesso di robotica ispirata alla natura e di interazione uomo-macchina.
All’interno del programma Robotics si identificano quattro principali piattaforme:
iCub – Il cucciolo di robot utilizzato per lo studio dell’aspetto cognitivo
HyQ – Il robot quadrupede per affiancare l’uomo in situazioni di rischio
Walkman e Coman – i robot sviluppati per sostituire l’uomo in scenari pericolosi e di catastrofi naturali
Plantoid – Il primo robot al mondo inspirato alle piante con applicazioni nell’esplorazione del sottosuolo e nella bonifica ambientale
Ecco come funziona il Robot R1
Il nuovo umanoide robotico dell’IIT- Istituto Italiano di Tecnologia si chiama R1 “Your Personal Humanoid”, ha un’altezza variabile da 1 metro e 25 a 1 metro e 40 centimetri grazie ad un busto allungabile ed è fatto per il 50% di plastica e per l’altro 50% in fibra di carbonio e metallo, pesa circa 50 chili, ha 28 motori per i movimenti: 2 per la testa e collo, 4 per il torso, 8 per ciascun braccio, 2 per ciascuna mano, 1 per ciascuna delle 2 ruote, comunica non verbalmente con espressioni visibili sul volto, costituito da uno schermo Led a colori, dove sono ospitati i sensori per la visione, l’equilibrio, la generazione e la percezione del suono.
Nella pancia, invece, è collocata la centralina di controllo. Le sue braccia si possono estendere di 13 centimetri in avanti per raggiungere oggetti lontani e il torso, oltre a muoversi in alto e in basso, può anche torcersi lateralmente. Il movimento è garantito da una batteria per circa 3 ore e, quando si scarica, basta collegarlo alla presa elettrica di casa tramite un alimentatore come qualsiasi elettrodomestico. Per muoversi utilizza delle ruote con cui raggiunge una velocità di 2 km/h.
Una scheda wireless gli permette poi di collegarsi alla rete internet, ricavando informazioni utili alla sua interazione con le persone o aggiornamenti del suo software. Le mani e gli avambracci, grazie a cui può svolgere semplici operazioni domestiche sollevando pesi fino a 1,5 kg e chiudendo completamente la presa attorno ad oggetti cilindrici come bottigliette e bicchieri, sono ricoperti da una pelle artificiale, un sensore che conferisce al robot il senso del tatto permettendogli di interagire con gli oggetti che manipola. costerà inizialmente come una piccola automobile e in futuro, come prodotto sul mercato, poche migliaia di euro.
Nei prossimi 12-18 mesi sarà implementato il modello di produzione e commercializzazione su larga scala con il coinvolgimento di investitori privati. “Per i primi 100 prototipi abbiamo individuato un target di prezzo che si aggira sui 25mila euro. Superata questa soglia, il prezzo inizierà a scendere e continuerà a calare man mano che diventerà un prodotto di consumo. La fascia, più o meno finale, di prezzo sarà di 3mila euro, quanto il costo di un moderno televisore al plasma” – spiega Giorgio Metta
R1 -“Your Personal Humanoid” è stato realizzato, partendo dall’esperienza maturata da IIT su iCub, il robot umanoide per la ricerca più diffuso al mondo. R1 è anch’esso umanoide e ha elementi di unicità:
- è progettato studiando le reazioni umane durante l’interazione con lui. Si tratta di un lavoro in collaborazione con designers, creativi e neuroscienziati per capire
quali aspetti della forma e movimento del robot lo fanno sembrare più “umano”;
- la sua Intelligenza Artificiale (IA) è studiata e sviluppata direttamente sull’umanoide. La maggior parte degli studi sull’IA sono condotti indipendentemente dall’esistenza di un corpo robotico, mentre, al contrario, gli ultimi studi sulle neuroscienze dicono che l’intelligenza si sviluppa in maniera funzionale al corpo che la ospita;
- ha un corpo di nuova concezione, in cui sono utilizzati attualmente per il 50% della struttura materiali plastici. Le versioni future incorporeranno materiali intelligenti, come quelli basati su grafene, o biodegradabili, sensori sempre più sofisticati, batterie più efficienti e circuiti incorporati nella struttura stessa del robot.
R1 è stato realizzato in soli 16 mesi grazie alla collaborazione di una squadra di 22 scienziati e tecnici di IIT guidati daGiorgio Metta, alcuni progettisti industriali dell’area genovese, e un gruppo di industrial & graphic designer, esperti di entertainment e illustratori proveniente da due diverse realtà creative: una di Milano che ha coordinato lo sviluppo del concept creativo, l’individuazione degli scenari di interazione e mercato coordinata da Andrea Pagnin e Luigi Focanti per6.14 Creative Licensing, e l’altra di Barcellona coordinata da Pierpaolo Congiu di Drop Innovation, che ha collaborato con la realtà milanese per la realizzazione del design delle superfici dell’umanoide.
Il team che ha dato vita al Robot R1
La squadra che ha originato R1 “Your Personal Humanoid” è giovane, con un età media di 37 anni. Gli scienziati di IIT sono 22 persone, divisi tra ingegneri meccanici, elettronici e softwaristi, coordinati da Giorgio Metta. Il team dei creativi comprende circa 12 persone di 5 nazionalità diverse coordinate dal genovese Andrea Pagnin, di 6.14 Creative Licensing.
Coordinatore e ideatore: Giorgio Metta, 46 anni
Meccanici: Alberto Parmiggiani, 34 anni (team leader); Luca Fiorio, 32 anni; Anand Vazhapilli Sureshbabu, 28 anni; Lorenzo Orciari, 34 anni; Filippo Biggi, 43 anni; Andrea Della Patria, 43 anni; Jennifer Chang, 22 anni.
Elettronici: Marco Maggiali, 36 anni (team leader); Simeone Dussoni, 39 anni; Andrea Mura, 40 anni; Giorgio Zini, 57 anni; Claudio Lorini, 47 anni; Francesco Diotalevi, 46 anni.
Software: Lorenzo Natale, 41 anni (team leader), Alessandro Scalzo 46 anni; Ugo Pattacini 39 anni; Marco Randazzo 35 anni, Daniele Domenichelli, 37 anni; Alberto Cardellino, 34 anni; Davide Pollarolo, 27 anni; Matteo Brunettini 41 anni.
Concept Strategico e Creativo: Andrea Pagnin, 44 (team leader) e Luigi Focanti, 44 (Creative Director)
Concept e sviluppo industrial design: Pierpaolo Congiu 40, (Industrial Design Director)
(dire.it)
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