Dog sitter, cucina e pace nel mondo: ecco i corsi di laurea più strani
Si dice che più della metà dei mestieri che andranno a comporre il panorama lavorativo tra 20 o 30 anni, sono al momento sconosciuti. Cambia il mondo del lavoro, cambia la domanda e cambiano le modalità di formazione di giovani e meno giovani. Di conseguenza le scuole e le università non possono che adeguarsi. In che modo? Creando una serie di corsi di laurea triennali e magistrali che siano – o almeno che provino ad esserlo – al passo con i tempi. E il risultato è decisamente fantasioso: si va dalla green economy, alla cosmetologia, dai video games allo yoga, dal non meglio specificato ‘Made in Italy’ fino all’immancabile enogastronomia e arte culinaria in tutte le sue sfaccettature.
Università, nuove professionalità al passo con i tempi
Nuove improbabili facoltà che non scalzano le più canoniche Giurisprudenza, Lettere o Ingegneria, ma che incalzano. Tra i più gettonati, il corso di laurea in Viticoltura e Enologia, presente in quasi tutte le maggiori università italiane: Torino, Pisa, Milano, Trento, Udine, Napoli (Federico II), Palermo (Unipa) e Teramo. Se però è risaputo che la cultura e lo studio del buon vino in Italia vanta una millenaria tradizione, altrettanto non si può dire della birra. Almeno fino ad oggi. Perché a Varese sta emergendo l’Università della Birra. Non un percorso accademico in realtà, ma un breve corso voluto per dare seguito “all’escalation di interesse verso il mondo birrario e conseguentemente verso la conoscenza del mondo della birra artigianale straniera e italiana”.
Dal vino e la birra, alla Gastronomia e alla Ristorazione, dove si possono studiare e approfondire l’intera filiera del cibo e il processo produttivo: dalla coltivazione, alla raccolta fino alla preparazione. Il corso si può seguire negli atenei di Milano (Unimi) e Padova. Sempre in tema culinario e enogastronomico, ecco comparire all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (nata per idea di Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food, e che ha sede nel comune di Bra, in provincia di Cuneo), il corso di Cucina popolare italiana che prevede viaggi didattici e veri e propri tour nel Belpaese alla scoperta dei suoi sapori.
Tra i nuovi mestieri anche quello del dog sitter
Nuovi mestieri e vere e proprie professionalità per cui sono richieste competenze specifiche. Tra queste spicca quella del dog sitter, il professionista a cui lasciare il proprio animale domestico quando si va in vacanza. A proporre nell’offerta formativa il corso di laurea in Scienze dell’allevamento e del benessere del cane e del gatto è l’ateneo di Bari. Restando in tema di animali, il corso barese potrebbe fare il paio con la laurea triennale in Scienza e cultura delle Api, presente a Torino o con la più generica Scienze del benessere degli animali a Teramo.
Dal benessere degli animali a quello degli essere umani. All’Università Ca’ Foscari di Venezia si può frequentare il corso di ‘Yoga studies. Corpo e meditazione nelle tradizioni dell’Asia’, mentre per la bellezza delle donne c’è – l’ormai noto – corso in Scienze e Tecnologie Cosmetologiche, inserito nella facoltà di Medicina e Chirurgia alla Cattolica di Roma ma anche a Catanzaro, a Siena e a Ferrara. Se ci si vuole professionalizzare nel divertimento e nelle serate in discoteca, a Milano c’è il corso in Informatica musicale.
La pace nel mondo? Non un’utopia ma un corso di laurea
Gli aspiranti laureati per cui la ‘pace nel mondo’ non è un’utopia, ma qualcosa che si studia, possono immatricolarsi al corso di Scienze per la Pace dell’Università di Pisa. Qui si formano gli studenti alla “promozione di un contesto socio-istituzionale che riduca i costi sociali legati al conflitto e che favorisca il benessere”. Da ultimo, ma non ultimo, c’è lo studio della green economy. Dipartimenti e facoltà sul tema si trovano in tutto il Paese. Ce ne sono a Torino, Bologna, Napoli e Pisa. Tra questi, degni di nota sono la Facoltà di Scienze del Farmaco per l’Ambiente e la Salute della Seconda Università degli Studi di Napoli e il Corso di laurea in Verde ornamentale e tutela del paesaggio all’Università di Bologna.
(64)