(di Tania Ianni) – Mi sono capitati, tempo fa, due espisodi che mi hanno fatto pensare: E SE CI FOSSE STATO MIO NONNO?
Il primo risale a quando sono andata a visitare la mostra ” Condivisione di affetti” a Santo Stefano di Sessanio ( visitabile fino al 30 settembre). Una bella mostra, con quadri provenienti dagli Uffizi di Firenze. E che erano stati collocati in tre punti diversi del borgo, distanti tra loro; per raggiungerli si dovevano percorrere i vicoli del paese, in alcuni casi si dovevano salire scale ripide. Un percorso che non risulta molto agevole da percorrere , ad esempio, per una persona anziana, o per una persona costretta a stare su una sedia a rotelle. Mentre percorrevo il percorso per veere la mostra, pensavo che una persona anziana, che aveva difficoltà a fare un percorso così poco comdo, non poteva gustarsi la esperienza di vedere una bella mostra.
Il secondo risale al giorno in cui sono dovuta andare in ospedale per pagare il ticket.
I locali in cui ora è possibile effettuare questa operazione sono stati spostati rispetto alla collocazione precedente, e chi deve effetturare le analisi del sangue, deve prima pagare il ticket, e poi fare un percorso a piedi, compreso salire una scalinata, per raggiungere i locali in cui si effettuano i prelievi ( questo tenendo conto del fatto che il singolo utente anziano non sia accompagnato da qualche familiare, che possa fare la fila per lui allo sportello ticket e poi accompagnare il paziente il più vicino possibile all’entrata del reparto in cui si effettuano i prelievi del sangue.
E subito ho pensato che, se fossi stata una persona anziana, con problemi di mobilità, e che per camminare aveva bisogno dello ausilio di un bastone, non avrei potuto fare a piedi il tragitto dallo sportello del pagamento del ticket alla porta del reparto in cui si effettuano i prelievi.
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