(Di Carlo Di Stanislao) Parte la stagione dei grandi festival cinematografici e mentre il Pardo di Locarno già ruggisce (ieri il via del festival ticinese, con un premio alla carriera a Sergio Castellitto) ed il programma della Mostra di Venezia, con presidente Bernardo Bertolucci, s’è oramai delineato tra sorprese (poche) e conferme (tante); fra i grandi Festival, il più giovane, cioè quello di Roma, in programma dal 15 al 23 ottobre prossimi, prende corpo faticosamente (come lo scorso anno), dipanandosi tra il concorso ufficiale, le sezioni collaterali, le retrospettive e gli eventi speciali.
Tra le anticipazioni significativa (soprattutto per noi) quella relativa ad un programma ad hoc: “Terremoti”, incluso nella sezione Altro Cinema/Extra, dove saranno presentati due documentari dedicati al sisma dell’Aquila, entrambi realizzati da studenti dell’Accademia dell’Immagine: il primo, L’Aquila bella me, prodotto da Gregorio Paonessa, Valerio Mastandrea e Daniele Vicari, che è un diario filmato che va dal giorno del sisma al G8 ed il secondo, “Immota manet”, realizzato da Gianfranco Pannone, che racconta il dopo terremoto di oggi e recupera, attraverso i ricordi di Ignazio Silone, la memoria del grave sisma che colpì Avezzano nel 1915.
Da poco è stato anche annunciato che tre saranno i film italiani nel concorso principale ( con presidenza di Milos Forman): Viola di mare di Donatella Maiorca, con Valeria Solarino e Isabella Ragonese, Alza la testa di Alessandro Angelini con Sergio Castellitto, e L’uomo che verrà di Giorgio Diritti, con Maya Sansa e Alba Rohrwacher.
Quanto alla 59° edizione del Festival di Taormina, parte domani con un fondala tutto americano, con partenza affidata a “L’uomo d’acciaio”, e chiusura a “The Lone Ranger”, con Johnny Deep, più sette giorni costruiti in modo “da possedere un grande richiamo popolare e anche linee inedite di ricerca “, come ha spiegato il direttore Mario Sesti.
Sfileranno, come ospiti alle TaoClass (nell’ambito delle quali sono previste anche una “lezione” su Lubitsch e una su Truffaut) Jeremy Irons e Meg Ryan, Renata Litvinova, James Gandolfini e Gabriele Muccino, più vi saranno molti incontri “tematici”, come quello intitiolato “Sud e regia”, insieme a Giuseppe Tornatore e Francesco Rosi e campus come “Unforgettable” con Gloria Guida e Ron Moss, testimoni del cinema e della tv più popolare degli anni ’70-’90;
Ancora, “L’officina della commedia” con Rocco Papaleo e Giovanni Veronesi; “L’armonia infinita, il grande cinema del Barocco” con Franco Battiato; “La scuola pugliese” con Lino Banfi e Sergio Rubini; “La ragazza senza pistola” con Cristiana Capotondi; “Il successo a vent’anni” con Giorgia Surina e Nicolas Vaporidis.
Anche quest’anno particolarmente interessante la sezione: “Pre/visioni – Lavori in corso”, con attori e autori che presentano i loro progetti per la prossima stagione (fra gli altri Nino Frassica,Enrico Brignano, gli autori di Boris, Alessandro Siani) e poi, dopo il successo dell’edizione 2012, il “Focus Russia”, con una selezione di alcuni titoli che si sono messi in luce nei festival cinematografici degli anni recenti.
Pronti anche per la sesta edizione di “Senza Frontiere”/withoutborders”, il film festival umanitario internazionale di Spoleto, dedicato a film capaci di mettere in evidenza quanto abbiano in comune gli esseri umani e di raccontare storie di vita eccezionali, in programma dal 5 all’8 luglio, e che in queste edizione vuole accendere i riflettori su un tema scottante: la situazione dei detenuti nelle carceri. La rassegna, per questo, aprirà con la proiezione di un’opera speciale, prodotta dal festival stesso: film realizzato nel carcere di massima sicurezza di Maiano a Spoleto dall’artista iraniano Shahram Karimi, in collaborazione con 15 detenuti. Il titolo evocativo dell’opera, “Apri la Porta – Open the Door”, ci introduce in uno spaccato della vita in carcere vista attraverso gli occhi dei detenuti che raccontano le ansie, le sensazioni, i sogni che scandiscono la vita di chi è recluso.
La seconda giornata, il 6 luglio, sarà invece dedicata al tema della guerra e della sopraffazione e si aprirà con la famosa pellicola del ‘66 di Gillo Pontecorvo “La battaglia di Algeri”, proseguendo con il film palestinese Five Broken Cameras di Emad Burnat & Guy Davidi, per concludersi con l’israeliano “The Gatekeepers” di Dror Moreh, in cui i capi di Shin Bet, i servizi segreti Israeliani, testimoniano le esperienze della loro carriera.
Nella terza ed ultima giornata, infine, al centro le donne e la violenza su di loro, spesso silente e nascosta, con in apertura, la coproduzione italo iraniana “Iran: unveiled and veiled again” di Firouzeh Khosrovany, un cortometraggio che racconta la storia delle donne iraniane, attraverso materiale d’archivio di Cinecittà e immagini tratte dall’album di famiglia della regista.
A seguire il film portato dall’Afganistan agli Awards 2013, “The Patience Stone” di Atiq Rahimi, in cui una giovane donna, che assiste il marito ridotto allo stato vegetale da un proiettile al collo, decide di dirgli la verità riguardo ai suoi sentimenti per lui. Nella serata il film turco- austriaco “Kuma” di Umut Dag, una storia sorridente e ironica di una donna turca, madre di sei figli, che vive in Austria. Quando si ammala vuole che la sua famiglia venga accudita dopo la sua morte, il che la porta a escogitare un piano. A conclusione “Lore” di Cate Shortland, in cui il dramma della società tedesca del secondo dopo guerra è raccontato dal punto di vista dei bambini.
Dal 14 luglio, poi, parte l’undicesima edizione dell’Ischia Global Film and music festival, che apre con “Venere in pelliccia” di Roman Polanski, in coincidenza con la festa nazionale francese e, nell’occasione, con l’Accademia Internazionale Arte Ischia che assegnera’ al regista di origine polacca l”Ischia Legend Award’.
Lungo l’elenco delle anteprime, da ‘The Frozen Ground’ di Scott Walker con il protagonista Nicolas Cage (Ischia Legend Award) che sara’ sull’isola verde insieme a Vanessa Hudgens e al rapper 50 Cent, a ‘The Brass Teapot’, un thriller tra favola e satira con Juno Temple e Michael Angarano, oltre alla commedia romantica ungherese ‘Pillangok’ di Gabor Forgacs, di cui si è parlato assai bene.
In contemporanea parte anche (noi ci saremo) la XVIII edizione di un festival che ci è molto caro e che vede molto attivo da tre anni l’Istituto Cinematografico Lanterna Magica de L’Aquila, sempre con l’inossidabile Tonino Valerii alla direzione artistica e l’infaticabile Mario Giungo come coordinatore. Sette i film selezionati, tutti ambiziosi e di ottima qualità, proiettati fino al 20 luglio, con capolavori del cinema del passato di pomeriggio ed una rassegna di “fotogrammi storici”, fra la Villa Comunale e la splendida località collinare di Montepagano.
Stasera, infine, con diretta su Rai 1 ed inizio alle 21, ci godremo comodamente da casa la consegna dei Davide di Donatello, in diretta dagli studi Rai della Dear a Roma e la conduzione è affidata al duo comico Lillo&Greg.
La manifestazione, presieduta da Gian Luigi Rondi, che premia i migliori film prodotti nel corso dell’anno, come per gli Oscar prevede da mezzo secolo ed oltre riconoscimenti per tutte le categorie facenti parte dell’industria cinematografica: scenografi, truccatori, montatori, direttori della fotografia, creatori degli effetti digitali, ecc.
Tra i premi anche il David Giovani, assegnato da una giuria composta da più di seimila studenti delle scuole superiori di tutta Italia.
I favoriti sono, con ben 13 candidature ciascuno, “La migliore offerta” e “Diaz”, ma in ottima posizione, con 12 nomimation, anche “Reality”, “Viva la libertà” e “L’educazione siberiana” e con 6 “Io e te” di Bertolucci.
Noi facciamo il tifo per il nostro “fonico” Alessandro Palmerini, con doppia candidatura per “Diaz” e “io e te”.
In attesa di tanti eventi, non ci dimentichiamo che il cinema è soprattutto fatto di film e per questo siamo già prenotati per l’anteprima romana, il 20 giugno, di Tulpa, ritorno di Federico Zampaglione, a quattro anni dal sorprendente Shadow, all’horror con venature thriller, film presentato con successo al Frightfest di Londra, al Sitges, al San Sebastian , al Fantasporto ed al recente Noir in Festival di Courmayeur, con la sensualissima dark Claudia Gerini, con a fianco Michele Placido, Michela Cescon e Nuot Arquint, già protagonista di “Shadow”, in una storia intricante in cui si parla di una ricca donna manager, la cui vita è totalmente incentrata sul lavoro e la carriera, simbolo del successo, ma con molte ombre celate, come l’assidua frequentazioone di un sex-club, il Tulpa, gestito da un misterioso guru tibetano dove i soci possono incontrarsi e dare sfogo ai propri istinti e alle proprie fantasie erotiche.
C’è un motivo aggiuntivo per attendere il film con la stessa trepidazione dei festival: per la sceneggiatura Zampaglione è stato supportato da Giacomo Sensini, co-sceneggiatore di Shadow e dal “veterano” Dardano Sacchetti, un pilastro del cinema , tra i cui script ricordiamo La casa con la scala nel buio, Demoni, Il trucido e lo sbirro, Reazione a catena di Mario Bava e Il gatto a nove code di Dario Argento, senza dimenticare la sua lunga collaborazione con Lucio Fulci, inclusa la cosidetta che ha incluso la mitica“trilogia della morte”: Paura La città dei morti viventi, …E tu vivrai nel terrore! L’aldilà e Quella villa accanto al cimitero.
E contiamo anche, fra il 27 luglio e il 31 agosto, dopo essere passati per il Vasto Film Festival, che quest’anno parte a rilento, di essere molte volte a Venezia, con tutti i colori del cinema in piazza S. Paolo, con proiezione di Kung Fu Panda 2, Tomboy, sugli schermi italiani in ottobre, The Tourist di Florian Henkel von Donnersmark, con Johnny Depp e Angelina Jolie, il controverso ed insieme epocale The Tree of Life di Terrence Malick, Palma d’oro a Cannes, con Brad Pitt e Sean Penn e la versione integrale de “, Il discorso del re di Tom Hooper e tanti altri eccellenti prodotti di queste ultime stagioni.
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