“Non pubblici amministratori: con la Regione Lazio siamo al cospetto di improvvisati immobiliaristi ma, attenzione, la sorte dei ‘furbetti del quartierino’ dovrebbe mettere in guardia presidente e assessori da spericolate operazioni finanziarie sui nostri beni immobiliari con cui si vorrebbe fare cassa”.
Con amara ironia il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, ha commentato l’approvazione di una delibera che dovrebbe aprire il cammino alla vendita, o meglio “alla svendita di tesori quali castelli, palazzi principeschi, residenze istituzionali, ville e, peggio ancora ospedali dismessi, abbandonati al degrado per diminuirne il valore. Cto, Forlanini, San Giacomo insieme al castello di Santa Severa, palazzo Nardini, la ex Gil di Ostia, villa Le Tortore, palazzo Pamphily a San Martino al Cimino e altri 662 gioielli sono oggetto di una trattativa con il Demanio che consentirà all’ente locale di valorizzare, ovvero vendere, e ottimizzare il rendimento di tali beni.
Il tutto all’oscuro della cittadinanza e, cosa più grave, senza alcun intervento dell’organismo sovrano di natura elettiva: il Consiglio regionale. Siamo preoccupati – insiste Maritato – soprattutto per gli ospedali. Salvaguardare i beni è opera meritoria, alienarli è discutibile. Chiudere gli ospedali, privare i cittadini di servizi, non riconvertire strutture ad usi sociali, risparmiando sui canoni passivi, non ascoltando le proposte di esperti e cittadini è un’azione contro la collettività. Per questo AssoTutela presenterà un esposto in Procura sul presunto scempio del nostro patrimonio”, chiosa Maritato.
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