Futuro Fertile, a Napoli il gazebo per la cultura della prevenzione
“Figli si nasce, genitori si diventa”. È questo lo slogan della campagna informativa “Futuro Fertile” che, per due giorni, ha fatto tappa a Napoli, con il suo gazebo, all’AOU “Università degli Studi di Napoli Federico II”. La due giorni partenopea chiude l’iniziativa già approdata, in altrettante università, a Firenze, Roma e Padova. Punti informativi rivolti ai giovani e giovanissimi per promuovere la cultura della prevenzione dell’infertilità. Un progetto di educazione alla salute riproduttiva con l’intento di diffondere consapevolezza e conoscenze che coinvolgono molteplici aspetti del quotidiano e del sociale, fino alla vita emozionale della persona, poiché stili di vita scorretti, fin dalla giovane età, possono comportare danni anche irreversibili per la salute generale, sessuale e riproduttiva.
Un successo, quello del gazebo di Futuro Fertile a Napoli, testimoniato dagli oltre 200 questionari – auto compilativi, in forma anonima, per acquisire dati sullo stato di salute dei giovani e valutare la loro conoscenza sull’argomento – e le 800 brochure distribuite tra gli studenti solo nel primo giorno, quello di ieri, dell’iniziativa. Segno questo che c’è ‘fame’ di sapere da parte dei più giovani, soprattutto dei maschi meno abituati delle ragazze a controlli medici periodici. “Le donne – spiega alla Dire il professor Rosario Pivonello, endocrinologo dell’Università Federico II e responsabile locale dell’iniziativa – a 18 anni sono più mature sotto questo punto di vista. Per loro la visita ginecologica è una ‘cosa’ normale. Per i ragazzi, invece, è ancora difficile l’approccio con l’andrologo. Quando si arriva dall’andrologo è perché c’è già una patologia. La sua figura non è contemplata per la prevenzione. È un problema culturale. Con la scomparsa della leva si è poi cancellata anche quella visita che costituiva il primo vero approccio ad una visita all’apparato riproduttivo”.
I motivi che spiegano la necessità di questa iniziativa sono semplici. “Crescono i problemi legati alla fertilità (secondol’Organizzazione Mondiale della Sanità circa una coppia su cinque scopre di avere difficoltà a concepire, ndr). Mentre prima – prosegue Pivonello –, però, veniva indicata, nella maggior parte dei casi, la donna come origine di infertilità oggi si è visto che la parte maschile gioca un ruolo di almeno il cinquanta per cento. Il target giovanile che vogliamo raggiungere è poi l’altro fattore fondamentale. Nelle problematiche legate alla riproduzione, alla fertilità, trovare o individuare un problema in giovane età ci permette molto più facilmente di recuperarlo o curarlo che non quando viene individuato a 30 – 35 anni, cioè nel momento in cui le coppie hanno desiderio di figli e le problematiche non sono più recuperabili o lo sono con estrema difficoltà”.
Quattro i percorsi informativi, illustrati in maniera chiara in altrettante brochure, dedicati ai giovani affinché si possano prendere cura di se stessi e proteggere la propria salute riproduttiva: alimentazione, attività fisica, dipendenze e educazione sessuale e sentimentale. A ruba, nel gazebo napoletano, gli opuscoli informativi dedicati al ‘mangiar sano’ perché, come si legge nella brochure, “ciò che mangiamo influenza la nostra salute e ha un effetto anche sulle possibilità di concepimento e sull’andamento della gravidanza, oltre che sul futuro stesso dei nuovi nati”. Ciò che ha sorpreso i medici dello staff del professor Pivonello, presenti al punto informativo, è che la quasi totalità dei giovani che hanno risposto al questionario, alla domanda sull’attività fisica svolta hanno indicato “zero ore alla settimana”. Un problema questo da non sottovalutare visto che “una buona forma fisica è un’eccellente alleata della fertilità”.
I gazebo, nati dalla collaborazione tra il Ministero della Salute e Sapienza Università di Roma, trovano la propria ragione di essere anche per poter dare ai giovani un’informazione diretta, corretta e misurata e non generalista e spesso allarmista come quella che i giovani, sempre più spesso, cercano e trovano in rete. L’attività dei medici napoletani non si esaurisce, però, con la fine dell’iniziativa ‘Futuro Fertile’ come spiega ancora l’endocrinologo. “Qui alla Federico II abbiamo un’attività permanente di prevenzione. C’è un sportello sempre aperto per uno screening dei giovani maschi e abbiamo un’attività costante nelle scuole medie superiori e nelle Università. Andiamo ogni anno a raccontare questa storia della prevenzione e invitiamo tutti i giovani a venirci a trovare, dove possono raccontare le proprie problematiche e fare uno screening generale della loro salute riproduttiva e sessuale”. Al momento si sono rivolti allo staff del professor Pivonello, in maniera totalmente gratuita, oltre 600 ragazzi in età tra i 18 e i 25 anni. Per tutti loro è prevista una visita andrologica, un esame dello sperma, ecografie testicolari e prostatiche, prelievi ematici e una visita cardiologica. Gli studi del Policlinico Federico II e lo sportello sono aperti a tutti i ragazzi che ne fanno richiesta. Per avere maggiori informazioni basta scrivere a [email protected] (Dire.it)
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