(di Lorenzo Petrilli) – Aver voglia di puntare su una città e su una università terremotata: è lo stimolo che deve essere dato ai ragazzi dell’’Aquila e a quelli che vengono da fuori Abruzzo.
In questi ultimi giorni di campagna elettorale si è sentito parlare, ma non troppo, di “città a misura studente”. Dati importanti sono quelli dell’Ateneo aquilano che vedono nell’ A.A. 2009/2010 immatricolati 6862 studenti, nell’Anno Accademico 2010/2011 immatricolati nell’ Ateneo aquilano 7796 e nell’A.A. 2011/2012 si è scesi a 4823 Seppure questi ultimi, sono dati fermi al 5 dicembre 2011 e non definitivamente aggiornati, è evidente un calo di fiducia dei giovani, nell’università e nella città colpita dal sisma del 6 Aprile 2009 che fece 309 vittime, non senza negligenze, imprudenze ed imperizie umane.. Dare un’agevolazione, permettendo di non pagare le tasse universitarie, e quindi di versare solo la quota regionale di 92.09 euro è sicuramente un’azione utile. Allo stesso tempo però, é un metodo che permette all’università di L’Aquila e di conseguenza alla stessa città, di sopravvivere, e non permette ai giovani di voler puntare a lungo termine sulla città e sull’università. Cosa accadrà quando nel 2015 si tornerà a pagare per intero le tasse universitarie? Avranno voglia i giovani di puntare su un’Università e quindi su una città devastata? Cosa penseranno quando si troveranno davanti ad affitti di privati, che a volte raggiungono anche i 350 euro per posto letto, in una città terremotata e con punti di aggregazione sparsi qua e la’? Avranno voglia di puntare su una città e su un’Università che offrono un servizio di trasporto pubblico, che spesso costringe a restare isolati dalla vita sociale? Avranno voglia di puntare su un servizio mensa non efficiente al cento per cento, negli ultimi tempi inesistente? Queste sono alcune delle domande a cui la politica futura e presente avrebbe dovuto rispondere. Tanto deve essere ancora fatto; dalla politica futura e ancora di più da quella presente. Tanto, deve essere fatto dai cittadini. Perché è da loro che nasce l’ Aquilanitas.. Quella stessa forza per cui gli aquilani, dopo il sisma, hanno rimosso in più di cinquemila le transenne che impedivano l’ingresso nel centro di L’Aquila. Quella stessa forza per cui hanno detto “noi la città la ricostruiremo meglio di prima, lo faremo tutti insieme”. Il compito più importante, la responsabilità più importante, è della politica. Da tempo uno dei punti strategici, anche dal punto di vista economico, sono gli studenti che puntano su L’Aquila e sulla sua Università. E’ quindi importante fare uno sforzo notevole per far si che un giovane abbia voglia di puntare su una città e su un’Università terremotata. Per fare questo, serve rispondere con fatti anche alle domande proposte. L’università sono gli studenti così come gli studenti sono l’Università, la città di L’Aquila sono anche i ragazzi che puntano su essa, così come anche i ragazzi sono la città.
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