Giuseppe Zanotti presenta la nuova collezione Primavera-Estate 2012
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Le nuove scarpe di Giuseppe Zanotti raccontano una storia overground, suscitano estreme astrazioni poetiche, inventano nuovi steps ritmici… jazzistici, ironizzano sull’underground, ma soprattutto inventano una nuova allegra decadenza. È una forma di simbolismo, di rappresentazioni astratte, così come era nelle arti visuali dal 1885 al 1910. Il Simbolismo evitava l’obiettività in favore del soggettivo, di simboli ambigui e potenti. Primitivi. Tra gli artisti associati nel movimento c’erano Odilon Redon, Gustave Moreau, Gustav Klimt, Fernand Khnopff… La nuova shoes addiction è in questo senso una forma di modernissima identificazione, con in più una componente di happiness, di play costante, di cultura volutamente esagerata. Per giocare con i colori, con le forme, per divertirsi con l’astrazione. La nuova memoria è il risveglio, la metamorfosi di una donna che vive gli anni ’70 con una costante licenza poetica. Le memorie reali sono nelle grafiche, nelle stampe, nei volumi, sopratutto nei colori. Tutti questi elementi sono ristudiati, riformulati e assumono un’aria leggera, meno invadente, un po’ più sommessa. Anche perchè questa donna deve sentirsi a suo agio, camminare con un passo contemporaneo.
Non c’è solo il tacco alto, lo stiletto, c’è il tacco piatto, quello basato e, sì, anche quello esagerato. Comunque il colpo d’occhio è il colore, immediato, dal verde acqua, al blu intenso, al cobalto, ma anche del giallo; ci sono dei pasticci di verde, che danno l’idea del mare. Nelle materie ci sono il camoscio, che è in prevalenza, ci sono le vernici con un’atmosfera quasi tecnologica nei colori giallo turchese fucsia, che vengono messi insieme o isolati. Poi c’è l’animalier grafico, un po’ arrogante. Pitone, visto come un altro elemento grafico. Ricami, che vengono fatti in modo quasi confuso e ricordano Dalí. Dietro queste scarpe simboliche e astratte c’è comunque sempre un’anima contemporanea.
Adesso di ergonomico c’è la zeppa, che abbiamo addolcita, ma il tacco è duro, molto grafico. E poi interveniamo sulle tomaie, come se noi avessimo una tela. L’idea è anche un po’ questa arroganza che c’è di scrivere sui muri, così come i writer scrivono sulle pareti bianche le loro proteste o quello che gli piace, così in queste zeppe c’è scritto il legno, i fiori, i ricami. Alla fine è una superficie abbastanza grande che ti permette di scriverci quello che vuoi. Quindi il modello è sempre quello, aiutiamo le miscele con i colori, con i contrasti. Sempre la stessa scarpa ma in mille modi diversi. È un po’ il featuring di uno stesso brano, è come far scrivere sulla stessa scarpa da diverse persone.
I gioielli: c’è molto più argento, più nickel, più freddi, cromati, palladio, abbinati alla lacca nera, pelle, seta… Cerchiamo di fare un gioiello che vesta, parta dal collo, abbracci i fianchi. Collane che si mettono al collo ma anche sul corpo. A volte con effetti floreali di metallo. C’è una voglia di gioielli fake, quasi barocchi…
Le sneakers sono un ritorno alla realtà. La sneaker è un prodotto urbano che attraversa tutte le categorie. E’ diventata la divisa dell’umanità: t-shirt, jeans e sneaker. Ogni stagione Giuseppe Zanotti ripresenta gli stessi modelli ma con nuove interpretazioni di materiali e colori. Dopo il jeans, è la vera invenzione del costume.
Anche in questa collezione le borse sono caratterizzate da elementi di ornamento come le chiusure e varie storie di metallo, ma sopratutto il manico in morbida maglia avvolgente. Dalle piccole clutch-gioiello alle maxi bags capienti. Un completo bag stage, una nuova identification story: dal Simbolismo agli anni ’70. Anche le borse come forma di cultura, come messaggio, come frivola ossessione!
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