ignAloud: due studenti USA creano i guanti per tradurre il linguaggio dei segni
Thomas Pryor e Navid Azodi, due studenti dell’Università di Washington, vincitori del Lemelson-MI (Massachusetts Institute of Technology), il premio che valorizza le invenzioni più promettenti; sono loro ad aver creato i SignAloud, guanti in grado di riconoscere il linguaggio dei segni per farlo comprendere anche a chi non lo conosce. In particolare il linguaggio dei segni americano (American Sign Language, ASL), tradotto in lingua inglese.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sono circa 360 milioni le persone che hanno una forma di disabilità uditiva e molte di queste usano il linguaggio dei segni per comunicare. Purtroppo per queste persone è difficile interagire con il resto del mondo che comunica verbalmente e che spesso non conosce il linguaggio dei segni.
Thomas Pryor: “Molti dei dispositivi di traduzione del linguaggio dei segni che sono già disponibili non sono adeguati per l’uso giornaliero. Alcuni usano input video, altri hanno sensori che coprono l’intero braccio o il corpo dell’utente. I nostri guanti sono leggeri, compatti e s’indossano sulle mani, ma sono abbastanza ergonomici da essere usati come accessori per tutti i giorni, similmente agli apparecchi acustici o alle lenti a contatto“.
COME FUNZIONANO
I SignAloud, riconoscono i gesti delle mani che corrispondono a parole e frasi nel linguaggio dei segni. I guanti poi inviano i dati tramite Bluetooth a un computer che fa corrispondere al gesto la parola o la frase associata. Infine, il computer pronuncia la parola o la frase ad alta voce.
Al momento la traduzione dei segni è possibile solo in inglese, ma i giovani scienziati pensano di lavorare ad altre lingue e a un’applicazione per smartphone.
dire.it
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