“Nella terra del sangue e del miele”, il primo film da regista di Angelina Jolie, ha ricevuto ieri, nella serata di chiusura del Sarajevo film festival, fra le lacrime di commozione dell’Autrice, “L’honorary heart, il più alto riconoscimento del festival giunto alla sua XVIII edizione. La Jolie si è diretta verso la regia già da qualche anno, partendo dal documentario “A moment in the world”, proposto al Tribeca Film Festival nel 2007 ed accolto da grandi consensi. ‘Nella terra del sangue e del miele’ è un film impegnato e di spessore: una storia d’amore e di violenza che narra dell’incontro amoroso tra un giovane uomo serbo e una donna di religione musulmana, nello scenario complesso della guerra in Bosnia, negli anni che vanno tra il 1992 e il 1995. La bellissima star è arrivata all’evento mano nella mano dell’inseparabile Brad Pitt, che se la guardava fiero e orgoglioso e con il quale ha posato per le foto di rito sul red carpet, fermandosi a salutare i fans e rilasciare autografi, prima di ricevere l’onorificenza sul palco, dove si è commossa ringraziando per il premio (vedi video su: http://www.gossippando.it/rubrica/video/.)
La coppia più bella e invidiata di Hollywood, pare abbia finalmente deciso di fare il grande passo, dopo sei anni di intensa e passionale relazione d’amore. Brad e Angelina rappresentano la coppia vip più ammirata, ricca e potente di Hollywood. Alcune settimane fa la prestigiosa rivista americana di economia e finanza, Forbes, ha stilato come ogni anno la classifica delle attrici di Hollywood più pagate al mondo. Al primo posto, neanche a dirlo Angelina Jolie che nel periodo di riferimento che va dall’1 maggio 2010 all’1 maggio 2011 ha guadagnato 30 milioni di dollari. Un primato quello della Jolie condiviso con la collega Sarah Jessica Parker. La famiglia di Angelina Jolie e Brad Pitt, oltre ad essere numerosa è anche multiculturale: un figlio adottivo dalla Cambogia, un’altro adottato in Etiopia, un altro dal Vietnam, una figlia naturale nata in Namibia e due gemelli naturali nati in Francia. Trasgressiva, controversa, ambigua, complessa, dispensando dichiarazioni scioccanti e sfoggiando atteggiamenti poco ortodossi, la star ha sempre amato far parlare di sé, sino a guadagnarsi il meritato titolo di “Very Bad Girl”. Angelina Voight Jolie, ha compito 36 anni lo scorso 4 giugno. E oltre che come attrice e come leggendaria bellezza, è famosa per i numerosi tatuaggi, per il momento 23, che spaziano dalle braccia al ventre, e raffigurano draghi cinesi, simboli tribali, aforismi, frasi in latino e addirittura, le coordinate GPS dei luoghi di nascita dei due figli adottivi Maddox e Zahara Marley. Ha una evidente croce nera all’altezza dell’inguine: quando porta i pantaloni a vita bassa sembra avere addosso un pugnale. Vicino alla croce si è fatta tatuare una scritta in latino “Quod me nutrit, me destruit” (Ciò che mi nutre mi distrugge). Sulla scapola sinistra ha cinque righe verticali in lingua khmer, che somigliano al graffio di un felino. Sul dorso, all’altezza dei reni, si è fatta tatuare una tigre asiatica, larga 20 centimetri e lunga 30.
Alla tenera età di sette anni, Angie debutta nello spettacolo al fianco del padre, l’attore John Voight, nella commedia d’azzardo “Cercando di uscire” e già da allora emerge in suo carattere dark, con l’inizizio di una mai interrotta collezione di coltelli, ma anche con una forte indole altruista, che si manifesta con l’organizzazione di una campagna studentesca a favore dell’insegnate di ginnastica che rischiava di essere ingiustamente licenziato. Quattordicenne, Angelina intraprende una breve parentesi come modella ed entra anche nel prestigioso Lee Strasberg Theatre Institute. Teen-ager problematica dall’animo gotico, la liceale, a causa del suo aspetto tenebroso, diviene molto impopolare al Beverly Hills High School. Questa emarginazione da parte dei compagni, la porta all’autolesionismo, tanto da causarsi evidenti cicatrici sul corpo. Fortunatamente il periodo infelice giunge al termine e, conseguito il diploma, fa il suo ingresso al laboratorio cinematografico Met Theatre. Nel 1999, dopo il naufragio del primo matrimonio e la laurea alla USC School of Cinema di New York, viene scritturata, accanto a Denzel Washington, ne Il Collezionista di Ossa, ma anche nel pluripremiato dramma psichiatrico Ragazze Interrotte.
Nell’opera diretta da James Mangold, la nostra Angie si cimenta nelle schizoidi vesti della socio-patica Lisa Rowe e la sua spiazzante performance, riesce a rubare la scena persino a una veterana come Winona Ryder, tanto da aggiudicarle un Oscar nella categoria Miglior Attrice non Protagonista. Nel corso della premiazione, la diva scandalizza pubblico e critica dichiarando il folle amore che la lega al fratello, suggellato addirittura da un bacio sulle labbra. Poi, alle soglie del nuovo millennio, la Jolie perde la testa per l’accattivante Billy Bob Thornton, il quale molla la bionda fidanzata Laura Dern, per fuggire a Las Vegas e convolare a giuste nozze con la star. Audaci, eccentrici e peccaminosi, i coniugi Thornton diventano la coppia più calda e bizzarra di Hollywood. Ma, nel 2004, sul set di o Mr. & Mrs. Smith, si innamora, ricambiata, di Brad Pitt che, per lei, si separa dalla moglie Jennifer Aniston, fin troppo presa dalla sua mediocre carriera d’attrice. Lo stesso anno, Angie viene ingaggiata da Robert De Niro nella sua seconda regia: L’ombra del potere – The Good Shepherd, noir che cerca di svelare i misteri che avvolgono la CIA ed in cui recita in modo sublime. Intanto, dal 2001, in Cambogia, inizia il suo grande impegno umanitario, che la porta ad essere nominata “ambasciatrice di buona volontà” de l’ONU, nonché ambasciatrice della’UNICEF. Secondo me, la sua prova migliore l’ha offerta in “Changeling” di Cleant Eastwood, film del 2008, provocatoria ed impietosa denuncia delle disfunzioni crudeli, della corruzione e della voluta cecità delle forze dell’ordine e del Potere come strumento indifferente a ciò che i cittadini (peggio ancora se sono donne) chiedono. Per quel ruolo fu candidata all’Oscar. È stata inserita nella lista delle 100 persone più influenti del mondo, redatta dalla rivista TIME e descritta come l’attrice più potente nell’edizione 2009 del Guinness dei primati; ma è soprattutto una donna intelligente e complessa, alla ricerca disperata di una sua realizzazione o di una impossibile riconciliazione con i lati più in ombra del suo essere; una donna vitale, la cui arte e storia personale sono piene di sapori diversi e di interessi importanti e, spesso, dissonanti. Il Festival di Sarajevo, diretto da Mirsad Purivatra, negli anni scorsi aveva premiato autori del calibro di Jafar Panahi e Emil Tedeschi. Uscito il 23 dicembre nella sale americane, il film della Jolie dovrebbe arrivare in Italia dopo l’estate.
Carlo Di Stanislao
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