(Di Carlo Di Stanislao) Grande successo per il concerto che il Quartetto Chitarristico Leonardo ha tenuto lo scorso 7 agosto nella chiesa di S. Lucia di Magliano, eseguendo musiche di Torroba, de L’Hoyer, Assad, Gismondi e Sollima, ripercorrendo le fasi salienti della letteratura musicale recente per chitarra d’insieme e mostrando il livello interpretativo e di coinvolgimento raggiunto in dieci anni di attività in giro per l’Italia ed il mondo.
Composto da Agostino Valente, Massimo Felici, Alessandro Paris e Goran Listes, esecutori di grande fama e valore, il quartetto ha contribuito alla crescita della musica per quattro chitarre, stimolando vari compositori a comporne anche d’originale e da dedicare proprio a questo insieme. Fra i brani più noti “Caminos du Sur” di Luis Bacalov, “Ama” di Berislav Sipus e “Bestiario di Leonardo, di Giovanni Sollima, eseguito a chiusura dello strepitoso concerto di Magliano, esplorazione fantasmagorica di nuove frontiere, attraverso contaminazioni fra generi diversi.
Il mito greco-romano parla del piccolo Hermes-Mercurio, che nato al mattino già a mezzogiorno era in grado di camminare, e andandosene a spasso trovò sulla spiaggia una tartaruga morta e putrefatta sul cui guscio alcuni residui tendini risuonavano al vento. Il dio dell’astuzia e dell’ingegnosità si mise ad armeggiare, ed in breve ne ricavò quell’aggeggio che gli antichi greci avrebbero chiamato kithara, facendone il loro strumento nazionale.
Uno strumento divino, quindi, ma anche, come insegna qualunque maestro di chitarra, anche lo strumento più facile da suonare male ed il più difficile da suonare bene.
Questo ci rammentano grandi esecutori come quelli del Quartetto Leonardo e il fatto, sottolineato da Carl Sandburg, che la chitarra è “una compagna portatile, una piccola amica che pesa meno di un bimbo appena nato ma da vita ad infinite emozioni”.
(74)