La mostra allestita all’Istituto degli Innocenti in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia ha come titolo: “Figli d’Italia, gli Innocenti e la nascita di un progetto nazionale per l’infanzia (1861-1911)”. La mostra, inaugurata ieri, mette per la prima volta in luce l’aspetto storico-antropologico dell’Istituto, ponendo l’attenzione sul tema dell’accoglienza e della vita quotidiana all’interno della fabbrica-capolavoro del rinascimento fiorentino: l’allestimento ripercorre i primi cinquant’anni dopo l’unità, toccando tappe fondamentali quali la chiusura della “rota” degli innocenti e la fine dell’abbandono anonimo.
L’Istituto apre virtualmente le porte del proprio archivio storico mettendo in mostra le storie di singoli “nocentini” e “nocentine” attraverso gli oggetti di riconoscimento, i carteggi dell’Istituto, scoprendo tutta l’umanità che si cela dietro la rigorosa grazia del celeberrimo loggiato. Lo studio “Eutropia | architettura” è stato incaricato di sviluppare il progetto grafico ed allestitivo di questo inedito evento culturale che coinvolge tutto il complesso degl’Innocenti, dalla “rota”, ai cortili, fino alla pinacoteca, sottolineando la straordinaria carica innovativa della fabbrica rinascimentale con misurati accenti di contemporaneo. All’interno della sala Grazzini, uno degli ambienti principali della mostra, sarà esposta per la prima volta “Aleph”, un’installazione realizzata da Eutropia | architettura + Patrizio Travagli per ospitare gli inediti materiali d’archivio.
“Davanti a una mostra con questo titolo e con questa forza evocativa – ha detto Stella Targetti, vicepresidente della regione Toscana – trovo impossibile non pensare a tanti figli dell’Italia di oggi: quelli nati sul nostro territorio da uomini e donne venuti da lontano, quelli per i quali è oggi urgente riformare le norme di cittadinanza ritenendoli, come in effetti sono, italiani a tutti gli effetti”. La mostra è promossa dalla regione Toscana con il contributo di Fondazione Mps.
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