La Juve è ancora prima, ma è una leadership dal sapore dolce-amaro. La squadra di Conte, rischiando forse più del dovuto, non è andata al di là del pareggio a Catania, e ha quindi mancato l’occasione per staccare l’Udinese, che ha pareggiato senza reti a Cagliari (record assoluto di presenze in maglia rossoblù, 328, eguagliato per Daniele Conti), ed isolarsi in vetta alla classifica , considerato anche lo stop di un irriconoscibile Genoa contro il Chievo. Nel posticipo, la Roma ha conquistato la sua prima vittoria imponendosi per 1-0 sul campo del Parma.
E’ un successo importante – ai fini della classifica e del morale – per la squadra di Luis Enrique, ottenuto grazie a un bel gol di Osvaldo al 5′ della ripresa, dopo un primo tempo scialbo e prudente da parte di entrambe le squadre. Agguantato il vantaggio, i giallorossi creano altre occasioni (una, pregevole, con Totti) ma nel finale patiscono un po’ l’arrembaggio dei padroni di casa, che sfiorano il pareggio. Parma-Roma, comunque, non influisce sull’alta classifica, anche se fa salire i giallorossi a 5 punti, alla pari con i cugini della Lazio (che affronteranno nel derby fra tre settimane), Milan, Siena e Catania. Juventus ed Udinese sono dunque prime a quota 8: mai prima d’ora, dopo quattro giornate e da quando la vittoria è premiata con tre punti, la leadership si era attestata ad una quota così bassa: e ciò non depone a favore della qualità del campionato italiano. Del resto, che questa non sia alta lo hanno testimoniato in modo eloquente i tre anticipi del sabato sera con le due milanesi ed il Napoli.
Chi li ha visti e ha seguito anche Barcellona-Atletico Madrid per la Liga ha avuto modo di fare paragoni a dir poco imbarazzanti. Noia e sbadigli, ancora una volta, all’Olimpico per Lazio- Palermo, sfida macchiata dagli ululati razzisti indirizzati ad Acquah da alcuni sostenitori biancocelesti, anche se poi il resto dello stadio ha zittito la minoranza incivile. Va comunque sottolineato che, senza la penalizzazione, capolista (con dieci punti) sarebbe la sorprendente Atalanta di Colantuono, che ha conquistato altri tre punti a spese del Novara, trascinata da uno Schelotto in giornata di grazia e che forse è stato ceduto troppo frettolosamente da un Catania al quale avrebbe fatto ancora comodo. Dopo il pari conquistato all’Olimpico contro la Roma, il Siena di Sannino ha confermato di attraversare un buon momento travolgendo un Lecce da retrocessione. Fondamentale il contributo di Calaiò, ma da sottolineare sono anche le prestazioni di Destro e D’Agostino, che nel turno infrasettimanale non avevano giocato. Come dire che a volte il turnover paga.
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