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La sessualità in Asia: il paese delle grandi contraddizioni

La sessualità in Asia: il paese delle grandi contraddizioni

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L’Asia è un continente molto grande che racchiude in sé circa 50 paesi con altrettante culture, tradizioni popolari e soprattutto una moltitudine di etnie religiose che inevitabilmente influenzano da sempre la vita sessuale degli asiatici. È un paese pieno di contraddizioni dove, se da una parte imperano tradizioni secolari radicate nella cultura asiatica, dall’altra il benessere economico e il turismo hanno condotto i paesi più poveri verso la prostituzione e lo sfruttamento dei più deboli.

Nella cultura dell’Asia orientale il misticismo erotico era poco sviluppato. Questo perchè nell’etica confuciana, che domina gran parte della cultura est-asiatica, la relazione fondamentale non è quella tra marito e moglie ma è soprattutto quella tra genitore e figlio, insegnante e alunno, fratelli e solo alla fine tra coniugi. Ciò colloca la relazione sessuale in una posizione subalterna. Inoltre dopo il confucianesimo, il sistema di pensiero più influente nella cultura dell’Asia orientale è stato il buddismo. Questo sistema, essendosi sviluppato da una tradizione monastica, subordina anch’esso la sessualità, in questo caso alla relazione del sé con il sé. Lo zen considera in genere la sessualità semplicemente come una parte del mondo naturale.

In Giappone non è mai stata adottata la visione confuciana del matrimonio. Gli uomini sposati nei secoli hanno ricercato il piacere dalla cortigiana di turno; la prostituzione ufficializzata dallo Stato ha una lunghissima ed apprezzata storia in Giappone. Alcuni sondaggi hanno rilevato che l’interesse sessuale sembra essere in calo in Giappone oramai da decenni, e ciò ha in parte causato una diminuzione del tasso di natalità in tutto il paese.

Un luogo comune frequentemente ricolmo di idee sbagliate, per quanto riguarda la sessualità giapponese, è l’istituzione dellageisha. Piuttosto che essere una prostituta, la geisha è una donna addestrata in arti come la musica e la conversazione colta, e che si rende disponibile per un’interazione non-sessuale coi suoi clienti maschi. Storicamente alla geisha era proibito vendere sesso, ma è diventata erroneamente un simbolo della sessualità giapponese in occidente dopo che semplici prostitute si offrivano ai militari americani definendosi appunto geishe.

Se da una parte troviamo l’alta considerazione della donna giapponese, in altri paesi la donna è considerata una sorta di “oggetto costante di tentazione”, per cui gli uomini si sono sempre sentiti in dovere di far coprire le proprie donne con abiti lunghi fino ai piedi (burka), al fine di sottrarle agli sguardi di altri uomini e tenere la donna sottomessa. Purtroppo in molti paesi c’è la convinzione largamente diffusa che il rapporto sessuale con una vergine abbia effetti ringiovanenti e rivitalizzanti. Il risultato è un numero sempre più elevato di bambini costretti alla prostituzione. Questa usanza è nata anche con l’idea che i bambini corrono meno rischi di contrarre infezione da virus HIV. Ovviamente ciò non è assolutamente vero.

Tutto ciò porta a pensare che si è molto lontani dalla cultura in cui è nato il Kama Sutra (Kaa-MA-soo – aforismi sull’amore), ovvero l’antico trattato indiano che disciplinava il rapporto tra gli esseri umani e il sesso. Solo parte del libro è dedicata alle posizioni sessuali. Essenzialmente è una guida su come essere un buon cittadino, trattando delle relazioni fra uomini e donne. Qui l’atto d’amore veniva considerato un’unione divina e il sesso in sè considerato giusto. Il Kama Sutra mirava quindi ad aiutare a godere dell’arte del sesso in maniera più profonda.

Lo sapevi che…

In Kirghizistan si usa che l’uomo, nonché futuro marito, rapisca la nubenda e la obblighi alla convivenza forzata per tre giorni. Se in questo lasso di tempo, riesce a scappargli o a resistere ai suoi assalti sessuali, lei avrà in premio la libertà. Altrimenti, le toccherà sposarlo.

In Vietnam è vietato andare in bagno nei tre giorni precedenti le nozze. Pare che sia questa sia una regola ferrea da rispettare per gli sposi che desiderano un matrimonio lungo e felice. La morale? Abituarsi a resistere anche in situazioni di disagio e allenare il controllo.

A Tahiti invece che camminare sul tappeto rosso, gli sposi qui lo fanno letteralmente su… parenti e invitati! Una passerella umana simbolica che dovrebbe condurre a un matrimonio sereno e all’intimità della luna di miele.

La Durex (il più grande produttore di preservativi al mondo) ha condotto un sondaggio in oltre 40 paesi e ha scoperto che i giapponesi hanno la media mondiale più bassa di rapporti sessuali: 45 volte l’anno, contro una media generale di 103 volte.

A Hong Kong c’è una legge che permette alla moglie tradita di uccidere sia il marito che la sua amante. Per la precisione: il marito può essere ucciso a mani nude, mentre l’amante in qualunque modo lei ritenga necessario.

In Giappone è ancora viva la pratica tradizionale del “Bukkake”: ovvero l’eiaculazione, durante la prima notte di nozze, sul viso della propria partner. Sembra che questa usanza sia propiziatoria per il loro rapporto e il loro futuro.

In Bangladesh c’è una delle case chiuse più grandi del mondo: un esercito di 1600 donne ogni giorno provvedono a spegnere gli ardori di circa 3000 uomini. Il bordello ha le dimensioni e la struttura di un vero e proprio villaggio, con casette a schiera, botteghe e negozi sempre aperti.

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dire.it

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