La vera storia di Hachiko, il cane che ha ispirato il film con Richard Gere
La straordinaria ed emozionante storia del cane Hachiko è stata raccontata in due film: ‘Hachikō Monogatari’ di Seijirô Kôyama e ‘Hachiko – Il tuo migliore amico’ di Lasse Hallstrom. Il cucciolo di Akita Inu vissuto dal 1923 al 1934 ha emozionato intere generazioni, imponendosi come simbolo della fedeltà degli amici a quattro zampe.
L’emozionante storia del cane Hachiko ha ispirato il film del 1987 “Hachikō Monogatari”. Nel 2009, poi, è arrivato nelle sale il film di Lasse Hallstrom, “Hachiko – Il tuo migliore amico” con Richard Gere nei panni del protagonista. Ma chi era il cucciolo che diventò famoso in tutto il mondo per il grande amore che manifestava al suo padrone?
Hachiko era un esemplare maschio di Akita Inu. La sua nascita risale al 10 novembre del 1923. Quando aveva solo due mesi, venne accolto da Hidesaburō Ueno, un uomo che insegnava agroingegneria all’Università Imperiale di Tokyo. Tra loro si stabilì fin da subito, una grande empatia. Solo chi possiede un cane, può comprendere come gli amici a quattro zampe riescano a manifestare il loro affetto. Ueno, per recarsi all’Università, prendeva ogni giorno un treno dalla stazione di Shibuya. Hachiko amava condividere il tragitto con lui. Così, non solo lo accompagnava alla stazione, ma alle cinque del pomeriggio, quando arrivava l’ora del suo ritorno, si recava di nuovo a Shibuya per accoglierlo festante. Questo rito durò per circa due anni.
Il 21 maggio 1925, purtroppo, Ueno fu stroncato da un ictus mentre faceva lezione. Hachiko, anche quel giorno, alle 5 in punto si presentò alla stazione, ma il suo amico non c’era. Con una fedeltà incrollabile, il cucciolo continuò a tornare a Shibuya ogni giorno, per mesi e poi anni. I pendolari iniziarono ad accorgersi di lui e a provare ad alleviare la sua eterna attesa, dandogli del cibo e qualche carezza. Ben presto, la sua storia si propagò, complici anche i giornali che ne parlarono. Così, molti giapponesi fecero tappa alla stazione di Shibuya solo per incontrarlo.
La morte di Hachiko e il lutto nazionale in Giappone
La sua storia commosse il Giappone, tanto che gli vennero dedicate due statue di bronzo posizionate una alla stazione e l’altra a Ōdate, città dove si trovava la fattoria in cui era nato. L’8 marzo 1934, circa 9 anni dopo Ueno, Hachiko morì a 11 anni stroncato dalla filariasi, nell’ultimo tentativo di andare ad aspettare quell’uomo che tanto aveva amato. Il suo corpo, infatti, fu ritrovato in una strada di Shibuya. Quando la notizia della morte si propagò, venne dichiarato un giorno di lutto nazionale e ancora oggi, l’8 marzo, gli amanti dei cani si riuniscono per ricordarlo. Mentre il suo corpo è esposto al Museo Nazionale di Natura e Scienza di Shibuya, alcuni sostengono che dei frammenti di ossa siano stati sepolti vicino alla tomba di Ueno, nel cimitero di Aoyama.
Le differenze tra la vera storia di Hachiko e il film di Lasse Hallstrom
Il regista ha rispettato in molti suoi punti, la vera storia di Hachiko. Alcuni dettagli, però, risultano diversi nella pellicola, rispetto alla storia reale. Ueno, nel film si chiama Parker Wilson ed è un insegnante di musica, nella realtà era un professore di agroingegneria. Il vero padrone di Hachiko morì di ictus. Nel film, invece, Wilson muore di infarto.
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