L’abbronzatura parte dal frigorifero. Ecco gli alimenti ok
La corsa alla tintarella estiva è partita. Obiettivo ottenere l’abbronzatura perfetta da sfoggiare sulla spiaggia, nelle serate mondane e, soprattutto, al ritorno in ufficio. Tutti coinvolti, donne e uomini, ragazzi e ragazze. Nessun vuol rinunciare ad apparire più bello, più attraente, più ‘esotico’. Ma, “chi bello vuole apparire un poco deve soffrire” come recitava un vecchio adagio.
Abbronzatura, i raggi solari: gli infrarossi
I consigli degli esperti e dei medici dermatologi in questo periodo sono sempre gli stessi. Ma, partiamo dall’inizio e vediamo cosa sono i raggi del solari, gli artefici della nostra tintarella. Quelli che arrivano sulla Terra sono gli infrarossi e gli ultravioletti. Tra loro si distinguono in base alla lunghezza d’onda. I primi, gli infrarossi, generano calore e per il corpo umano questo può comportare una disidratazione. Una lunga esposizione a questo tipo di raggi vuol dire rischiare un colpo di sole. Per chi soffre di vene varicose occhio alla vasodilatazione.
Abbronzatura, i raggi solari: gli ultravioletti
Tre sono i tipi di raggi ultravioletti, gli UVA, UVB e UVC. Questi ultimi non giungono sulla Terra ma sono trattenuti dalla fascia di ozono. Gli UVB sono i principali responsabili degli eritemi. Gli UVA, quelli che più di tutti giungono fino a noi, sono quelli che determinano la vera e propria abbronzatura. Mentre i primi, però, non vanno oltre l’epidermide, gli UVA scendono in profondità e possono danneggiare le strutture di sostegno (collagene ed elastina) della pelle e risultano i principali responsabili dell’invecchiamento cutaneo.
Abbronzatura, i consigli
Mai esporsi, nei primi giorni di vacanza ai raggi diretti del sole. L’ombrellone non basta, la sabbia, infatti, funge da riflettente. Le ore migliori sono quelle del mattino presto (8-11) e del pomeriggio inoltrato (dopo le 17). Mai fidarsi delle nuvole, le radiazioni filtrano ugualmente. Meglio passeggiare, in questo modo l’abbronzatura sarà uniforme, che stare fermi ad arrostire. Utilizzare creme solari certificate e acquistate in profumerie e farmacie. Evitare assolutamente ‘intrugli’ fai da te. Le creme devono essere applicate almeno mezz’ora prima dell’esposizione al sole e sono preferibili quelle water proof.
Abbronzatura, l’aiuto in frigorifero
Una buona alimentazione può decisamente aiutare la pelle a proteggersi dall’esposizione solare. Da sola però non basta, giusto precisarlo. Quindi i cibi che possono favorire la tintarella e proteggere la pelle dall’invecchiamento non escludono l’utilizzo di una buona crema solare. Ecco un breve elenco di cibi che per le loro caratteristiche organolettiche (ma anche solo perché sono buoni) non dovrebbero mai mancare in questo periodo nel frigorifero. In generale vanno preferiti gli alimenti che contengono: carotenoidi, vitamina B, antiossidanti e licopene. Sono questi tutti elemento che potenziano la melanina e rendono la pelle più resistente all’azione dei raggi solari.
Abbronzatura, cosa mangiare
Carote e peperoni: fonte primaria di carotenoidi
Pomodori: ricchi di licopene (è questo che dona loro il colore ross0) e dalle proprietà antiossidanti
Albicocche: frutti ricchi di Sali minerali e vitamine A e C
Frutti di bosco: ricchi di antociani offrono un buon effetto protettivo sul nucleo della cellula
Uova: ricche di vitamine del Gruppo B, riparano le membrane cellulari danneggiate
Cacao: ricco di antiossidanti che permettono la protezione dell’invecchiamento cutaneo
Tè verde: la bevanda svolge una funzione antiossidante
Curcuma: ottimo per le sue proprietà antinfiammatorie.
All’elenco possono essere aggiunti tutti i cibi colorati e che contengono vitamina B e Omega 3
(dire.it)
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