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Libri, Puglia: Francesco Carofiglio presenta “Una specie di felicità”

Libri, Puglia: Francesco Carofiglio presenta “Una specie di felicità”

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Una storia fatta di odori invernali, di passeggiate, di gatti. È l’autore stesso a dare questa definizione parlando della vicenda di Giulio d’Aprile, protagonista “normale” di questo intenso romanzo che, nello specifico, racconta un duello caro alla grande letteratura: quello tra allievo e maestro. Sullo sfondo, il linguaggio della psicoterapia e dell’umanità, dei sentimenti e dell’amore nelle sue tante forme.

Una specie di felicità (Piemme, 2016) è l’ultimo libro di Francesco Carofiglio, ospite di questa nuova puntata della rassegna “Libri e dialoghi” organizzata dalla libreria Ubik e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Foggia, la penultima in programma nel centro storico cittadino. Giovedì 14 luglio, alle ore 19, in Piazza U. Giordano, all’aperto, l’autore barese presenta il suo romanzo, conversando con la giornalista Francesca Lombardi e rispondendo alle suggestioni della docente del Liceo classico V. Lanza, Mariolina Cicerale. L’evento è inserito nel programma comunale Foggia Estate (in caso di maltempo avrà luogo in libreria).

“Una specie di felicità” (Piemme Edizioni, 2016). La vita di Giulio d’Aprile cambia in una bella giornata di fine ottobre, mentre percorre il viale alberato che lo condurrà all’Istituto dove lavora come psicoterapeuta. Varcata la soglia di quel luogo, in cui il tempo sembra essersi fermato, Giulio incontra l’uomo che molti anni prima era stato il suo maestro.

La persona geniale, brillante, autorevole ha lasciato però il posto a un vecchio stanco. La memoria vacilla e gli occhi sembrano perdersi altrove. Da quel giorno il Professore sarà un suo paziente. Da quella mattina di ottobre avrà inizio un duello. I due uomini dovranno fare i conti con una verità dolorosa che entrambi  nascondono, in un progressivo e incalzante ribaltamento dei ruoli.

La vita di Giulio entra ed esce da quella stanza, il matrimonio fallito, la perdita del padre, il senso di inadeguatezza nei confronti dei figli, il mondo perfetto di un passato confezionato in un’esistenza senza slanci. Fino a quando appare qualcuno e qualcosa accade. E inverte bruscamente la rotta, tra il buio e la luce. Come una crepa nel muro. Come una specie di felicità.

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