Il Tribunale Monsanto è una mobilitazione internazionale della società civile che chiede che Monsanto venga processata per crimini contro l’umanità ed ecocidio. Supportato da più di cento organizzazioni, il 14 al 16 ottobre 2016 all’Aja, il Tribunale Monsanto valuterà i fatti imputati a Monsanto e giudicherà i danni causati dalla stessa multinazionale. Il “processo” non avrà valore legale ma rappresenterà un formidabile momento di denuncia e mobilitazione internazionale.
Seguendo le stesse procedure della Corte Penale Internazionale, i giudici ascolteranno le opinioni degli esperti, degli avvocati come pure le testimonianze delle vittime dei prodotti chimici Monsanto, dei suoi brevetti e delle sue pratiche agricole.
Qui la composizione della commissione del Tribunale
L’obiettivo del Tribunale è quello di evidenziare gli strumenti legali esistenti – e quelli mancanti – affinché grandi corporation multinazionali siano giudicate responsabili per i loro crimini. Se il tribunale dovesse infatti concludere che Monsanto ha violato i diritti umani, o il diritto internazionale umanitario, differenti comunità da diverse parti del mondo potrebbero usare il pronunciamento in altrettanti casi contro compagnie come Monsanto.
«Dall’inizio del XX secolo, questa multinazionale ha commercializzato prodotti altamente tossici – spiega la commissione del Tribunale – che hanno contaminato, in maniera persistente, l’ambiente e causato la malattia o la morte di migliaia di persone nel mondo:
- i PCB (policlorobifenili) che fanno parte dei dodici Inquinanti organici persistenti (POP) e che colpiscono la fertilità umana e animale;
- l’acido 2,4,5-triclorofenossiacetico (2,4,5-t) uno dei componenti dell’Agente Arancio contenuto nella diossina riversata dall’esercito americano durante la guerra in Vietnam e che continua a provocare malformazioni congenitali e tumori;
- il Lasso, erbicida oggi vietato in Europa;
- o il Roundup, l’erbicida più usato nel mondo, all’origine di uno dei più grandi scandali sanitari e ambientali della storia moderna. Questo diserbante molto tossico è associato alle monocolture transgeniche, principalmente di soia, mais e colza, destinati all’alimentazione animale o alla produzione d’ agrocarburanti».
«Il modello agro-industriale promosso da Monsanto è all’origine di almeno un terzo delle emissioni mondiali di gas ad effetto serra dovute all’attività antropica – proseguono i promotori – Monsanto è ampiamente responsabile anche del depauperamento dei suoli e delle risorse d’acqua, dell’estinzione della biodiversità e della marginalizzazione di milioni di piccoli contadini. Monsanto minaccia la sovranità alimentare dei popoli attraverso l’utilizzo dei brevetti sulle sementi e della privatizzazione del vivente. Secondo i critici di Monsanto, la multinazionale ignora i danni umani e ecologici causati dai suoi prodotti e mantiene le sue attività devastatrici grazie ad una strategia d’occultamento sistematico: lobbing presso le agenzie di regolamentazione e le autorità governative, menzogne e corruzione, finanziamenti di studi scientifici fraudolenti, pressioni sugli scienziati indipendenti, manipolazione degli organi di stampa, ecc. La storia di Monsanto costituirebbe così un paradigma dell’impunità delle imprese transnazionali e dei loro dirigenti che contribuiscono al deregolamento del clima e della biosfera e che minacciano la sicurezza del pianeta».
Previsto per il 14 al 16 ottobre 2016 all’Aja, il Tribunale Monsanto avrà per missione di valutare i fatti imputati a Monsanto e di giudicare i danni causati dalla stessa multinazionale.
«Il Tribunale si baserà sui Principi Guida ONU su imprese e diritti umani adottati in sede ONU nel 2011. Il Tribunale esaminerà anche la condotta di Monsanto rispetto ad eventuali crimini di Ecocidio, la cui inclusione è stata proposta all’interno del diritto penale internazionale. Il Tribunale esaminerà l’opportunità di riformrare lo Statuto di Roma che istituisce la Corte penale internazianale in vigore dal 2002, affinché sia incluso il crimine di Ecocidio e sia possibile perseguire le persone fisiche e morali sospettate d’aver commesso questo crimine. Consapevoli delle questioni planetarie che rappresentano il riconosciemento del crimine di Ecocidio – il solo che permetterà di garantire il diritto degli esseri umani ad un ambiente sano – e il diritto della natura a essere protetta, I promotori del Tribunale Monsanto lanciano un’appello alla società civile, a tutti i cittadini e a tutte le cittadine del mondo: quello di partecipare al finanziamento dell’iniziativa attraverso una grande piattaforma di Crowdfunding internazionale. La difesa della sicurezza del pianeta e delle condizioni stesse di esistenza è uno affare che riguarda tutti e soltanto uno slancio collettivo di forze vive permetterà di bloccare la macchina di distruzione in marcia!».
(pressenza)
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