(di Carlo Di Stanislao) – Dal 6 ottobre al 18 novembre, il cinema torna protagonista, come ogni anno dal lontano 1949, ad Alba, all’interno della manifestazione, che compie 82 anni, dedicata al celebre tartufo bianco: prelibatezza assoluta di quelle terre.
Una storia iniziata come un film, appunto nel ’49, quando, su invito di un facoltoso avvocato torinese infatuato di Rita Hayworth, il ristoratore albese Giacomo Morra – ideatore della Fiera del tartufo bianco d’Alba – fece recapitare all’attrice un magnifico tartufo di due chilogrammi.
Da allora, ogni anno, il miglior tartufo raccolto, viene regalato ad una star e, da Marlyn Monroe, premiata nel ’50 a Penelope Cruz, lo scorso anno, i premi hanno riguardato il meglio del cinema mondiale, con nomi come Alfred Hitchcock, Ugo Tognazzi, Gerard Depardieu, Alain Delon, Bruce Willis, Nicole Kidman e Sophia Loren.
Ma, negli anni, hanno ricevuto il particolare (e molto gradito) riconoscimento, anche personalità fuori dal cinema, come i presidenti americani Harry Truman, John Kennedy, Ike Eisenhower, Ronald Regan, i capi del Cremlino Nikita Krushev e Mikhail Gorbaciov e, ancora, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Gianni Agnelli, Luciano Pavarotti e Valentino.
Quest’anno, poi, per la prima volta è stata allestita una splendida mostra intitolata “Cinema e Tartufo”, aperta per tutta la durata della Fiera presso il Palazzo delle Mostre di Alba, dove il prezioso fungo ipogeo è raccontato attraverso le sue più significative apparizioni cinematografiche, seguendo 4 principali filoni sociologi: ingrediente in cucina, status symbol, alimento afrodisiaco o protagonista del noir.
Sono infatti numerosi i film dove questa eccellenza gastronomica appare: da “Oggi, domani e dopo domani” a “Pranzo di Natale”, da “Sapori e Dissapori” a “Sette chili in sette giorni”, solo per citarne alcuni. Un appassionante excursus culturale che verrà ricostruito anche grazie all’inedita collezione di locandine pubblicitarie, foto di scene di film in cui appare il tartufo, ricostruzioni di set cinematografici fino a vere e proprie opere d’arte ispirate al rapporto tra cinema e tartufo.
Ad essere premiata, poi, col tartufo dell’anno, sarà la nostra Claudia Cardinale, nata a la Goulette (Tunisia) il 15 aprile 1938 da genitori di origine siciliana, che ha mosso i primi passi nel mondo del cinema proprio nella terra d’origine, partecipando a un piccolo film a basso costo e vincendo un concorso di bellezza per “la più bella italiana di Tunisi, che le permise di andare alla Mostra del cinema di Venezia e di iniziare una carriera infinita e coronata da grandi successi.
Negli ultimi anni la ancora affascinante attrice, che ha ricevuto fra l’altro la Legion d’onore, l’onorificenza più alta conferita dalla repubblica francese, ha lavorato soprattutto in teatro e, nel 2000, ha debuttato con ‘La venexiana’ per la regia di Maurizio Scaparro, poi Pirandello con ‘Come tu mi vuoi’ e infine una lunghissima tournée per ‘Lo zoo di Vetro’ di Tennesse Williams.
Quest’anno, la sua 130esima pellicola, fuori concorso a Venezia: “O Gebo e a Sombra” di Manoel De Oliveira”, con altri due volti storici del cinema (stavolta francese): Michael Lonsdale e Jeanne Moreau.
Per tornare alla fiera d’Alba, durante la stessa, ogni sabato e domenica, sarà aperto il Mercato Mondiale del tartufo bianco e, ogni giorno, al Palazzo delle Mostre appuntamenti con i “foodies moments”: laboratori di analisi sensoriale e di cucina; un vero e proprio tributo alle migliori eccellenze delle Langhe, con protagonisti, oltre al “Tuber magnatum Pico”, i celebri vini di Langhe e Roero, i tradizionali formaggi locali e la carne.
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