Roma, all’asta oltre 400 tra abiti ed oggetti d’arredo della grande Silvana Pampanini
Sabato 5 marzo alle ore 10 a Roma presso la casa d’aste Antonina dal 1890 in Piazzale Ammiraglio Bergamini, 10 verranno battuti all’asta oltre 400 pezzi, tra capi d’abbigliamento e arredi della casa, appartenuti a Silvana Pampanini, l’indimenticata regina e protagonista assoluta del cinema italiano (e mondiale) negli anni cinquanta, venuta a mancare il 6 gennaio scorso.
Ninì Pam Pan, come la chiamava l’allora direttore de Le Figarò, o Pampalini, come la indicavano per strada i giapponesi, interprete di oltre 80 pellicole, fu diretta dai più grandi maestri della commedia all’italiana come Luigi Comencini, Dino Risi, Pietro Germi, Giuseppe De Santis, Camillo Mastrocinque, Mario Monicelli, Mario Soldati, Luigi Zampa e Sergio Corbucci.
Tutti gli attori più importanti del dopoguerra hanno recitato – e talvolta debuttato – al suo fianco da Totò a Peppino De Filippo, da Vittorio Gassman a Nino Manfredi, da Alberto Sordi a Ugo Tognazzi e perfino Buster Keaton. Un’autentica diva che – come scrive Paolo Limiti nella prefazione del catalogo – “ha rappresentato l’Italia con la sua bellezza, naturalezza e simpatia (…).
Signorilmente provocante, distributrice di bollenti sottintesi con aria innocente e padrona di curve che la rendevano il simbolo di una nazione in pieno risveglio e pronta a buttarsi alle spalle la fame e a godere allegramente della vita”.
Una carriera iniziata dal concorso di “Miss Italia”, trampolino di lancio per tante dive nostrane, vinto alla fine ex aequo con la rivale Rossana Martini per la vivace protesta per la mancata vittoria e proseguita nello spettacolo e nei numerosi rotocalchi dell’epoca.. Per la sua bellezza ammaliatrice vantò “più proposte di matrimonio che mal di testa” da Tyrone Power a Omar Sharif, da Orson Welles al re Farouk d’Egitto fino a Totò che, secondo una popolare leggenda dedicò a lei la struggente canzone”Malafemmena”.
Ha scatenato fans, ha riempito sale cinematografiche. E’ stata la più fotografata d’Italia con l’unico rimpianto di non poter dire a un figlio “Ho fatto tutto. Ma l’ho fatto anche per te” come ha dichiarato nel libro autobiografico “Scandalosamente Perbene” edito nel 1996 con la prefazione di Roberto Gervaso.Il suo colore preferito era il bianco “Perché dice grazia, purezza” . Le piaceva cambiar macchina a seconda del colore del vestito.
Indiscussa ambasciatrice della moda dell’epoca fu l’espressione dell’alta classe e dello stile. Ne sono testimonianza le tante mise vintage presenti in mostra: dagli abiti da sera bordati di piume di struzzo ai cappotti in seta avorio e paillettes, dai corpetti in seta ai mantelli di ermellino imperiale. Tutti rigorosamente firmati da altrettanti protagonisti della moda: Valentino, Yves Saint Laurent, Fendi, Emilio Pucci, Gianfranco Ferrè e Laura Biagiotti.
Di pellicce ne aveva di tutti i gusti, ogni film se ne regalava una “una gioia per me stessa”. La prima, un visone color rosa antico, poi un persiano, i breitschwanz ..modelli piuttosto sportivi adatti alla giovane età. Poi visoni di tutti i generi, cincillà, leopardo, ocelot, tigre..
Non mancano i tanto amati cappelli, la maggior parte eseguiti per l’artista da Clelia Venturi, le elegantissime borse, guanti e i preziosi foulard.
Saranno messi all’asta anche mobili e i tanti oggetti d’arredo della sua casa: dagli imponenti busti in marmo e bronzo che ritraggono l’attrice, realizzati da Assen Peikov, ai ritratti eseguiti da Paulo Ghiglia, dalle specchiere da tavolo ai lampadari in vetro di Murano, dai candelabri in argento del XIX secolo agli oli su tela collezionati nel tempo.
Le stime di base dei prezzi saranno estremamente convenienti ed invitanti al fine di accontentare tutti gli estimatori, appassionati e collezionisti della diva.
Gli oggetti saranno esposti al pubblico da mercoledì 2 a giovedì 4 marzo dalle 10 alle 19 alla Galleria “Antonina 1890” in Piazzale Ammiraglio Bergamini 10 a Roma.
La preview per la stampa avrà luogo, sempre nella stessa sede, martedì 1 marzo alle ore 11.00.
Lo comunica in una nota l’addetto stampa Emanuele Pecoraro.
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