Dopo le solite infinite polemiche, speciose ed artificiose, tanto per tenere desta l’attenzione, stasera riparte San Remo (edizione sessantadue), con Morandi al suo bis, assieme ai collaudati Luca & Paolo, per aprire le danze, la modella ceca Ivana Mrazova (che però stasera forse non ci sarà, per via di un bruto attacco di cervicale) e, come clou, Celentano, con “carta bianca” e con la dirigenza Rai che dopo aver cercato di estrometterlo ora pare crederci, tanto da disarmare il quiz dell’access prime time.
Si va a San Remo direttamente dal Tg, con l’inossidabile Morandi e con Rocco Papaleo, mentre si placano le polemiche sulle esclusioni di Vasco e Patty Pravo e si da per favorita Emma Marrone, nata artisticamente dal talent-show “Amici” di Maria de Filippi, classificatasi al secondo posto, lo scorso anno, in coppia con i Modà.
Sempre da “Amici” (che ormai sforna non semplici cantati, ma probabili vincitori), Pierdavide Carone, in coppia con Lucio Dalla, con la canzone “Nina”, anch’essa fra le favorite.
Leggendo i giornali penso che, come sempre, è più divertente parlarne che vederlo il Festival di Sanremo, una operazione tanto trash che può essere solo sopportata per i pettegolezzi ed i retroscena e non per quanto avviene sul palco.
Sanremo nasce dalla musica, ma ormai da molti anni è più importante il resto. Sono certo che domani si parlerà più di cosa ha detto Celentano che delle canzoni gara. E si farà il tifo per un Morandi tris o per rimandarlo direttamente a casa.
Le uniche cose che ascolterò saranno Noemi, con la sua voce straniata e “marziana” e i Marlene Kuntz, gruppo rock al debutto al festival, ma che suona da 20 anni e che nella serata di venerdì , presenterà la canzone con Samuel dei Subsonica.
Il resto è solo nooia e trito, risaputo ciarpame, a partire da ciò che dirà e e farà Celentano, in uno scenario di guerra come sfondo alla performance di 50 minuti, con momenti musicali alternati a riflessioni sui temi a lui piu’ congeniali e tante, tante pause, perché il silenzio, lui crede, da peso alle parole.
E, fra le parole solo apparentemente critiche, una infilata di canzoni, quasi certamente ‘Non so piu’ cosa fare’, dall’ultimo album ‘Facciamo finta che sia vero’, perché è questo che aumenta le vendite ed è questo che è importante davvero, nel falso simulacro di San Remo.
Fra l’altro, alla Mrazova dal collo fragile, avrei preferito la capricciosa figlia del patron della Formula 1, con il suo glamour “pecoreccio” ed i suoi vezzi da neo-ricca, che non ha capito che soldi e bellezza non sono talento e che proprio per questo sarebbe stata la madrina e la testimonial perfetta per una manifestazione solo di eccessivi lustrini.
Da una settimana l’Italia assiste alla telenovela del sindaco Alemanno. Invece di fare il sindaco, gira nelle tv per scaricare le responsabilità sulla Protezione Civile, si è fatto riprendere mentre spalava la neve. Intanto la città è stata messa in ginocchio da pochi centimetri di neve.
E presto riprenderà giro e richiesta di interpellanze parlamentari, quando il governo, come pare, non avvallerà l’idea di Roma candidata per le Olimpiadi.
Una proposta allora alla Rai: meglio organizzare festival con intermezzo di politici e contorno di belle donne, perché allora davvero, San Remo, rappresenterebbe totalmente l’idea che dell’Italia hanno la più parte degli stranieri.
Carlo Di Stanislao
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