Seta è il titolo del nuovo spettacolo teatrale che l’aquilana Isabella Valeri (nella foto) sta portando in scena già dallo scorso Aprile.
L’opera si ispira all’omonimo romanzo di Alessandro Baricco, dove si narrano e intrecciano le vicende del mercante di bachi da seta Hervè Joncour, di sua moglie Helene e del loro essere, per certi versi, estranei, non solo reciprocamente, ma anche e soprattutto a se stessi. Ogni viaggio intrapreso dal mercante verso il Giappone gli fa scoprire un po’ di sé, e non senza sorpresa: si stupisce dell’attrazione che prova verso una donna che incontra in oriente e della quale non conosce il nome, cos’ come della successiva capacità di mantenere il segreto verso Helene, sua moglie, la compagna che non smette di amare e che a propria volta non è, solo, la donna che Hervè crede di conoscere.
Si tratta di personaggi che sono al contempo autori di se stessi e che Isabella mette in scena attraverso una focalizzazione molto particolare, ovvero dal punto vista del lettore, anzi, per la precisione di due lettrici: lei stessa e Carmela De Felice, coattrice della spettacolo.
I personaggi e l’opera stessa prendono forma a partire da una situazione apparentemente banale, c’è un treno che sta partendo, ma col treno parte anche il viaggio attraverso l’esperienza di due donne, diverse tra loro per età e vita, che leggono il libro di Baricco.
Nella loro mente si intrecciano le storie dei personaggi, ma anche le proprie, come ogni lettore si ritrova nella pagine di ciò che legge; Seta è quindi il racconto dell’esperire, c’è una storia (quella del romanzo), ma anche i rumori della stazione al di là del finestrino, canzoni che il lettore sta ascoltando o che sono solo emerse dal suo flusso di coscienza, sono epifanìe che si rincorrono e che a volte possono rivelarci un pezzetto di noi stessi che non conoscevamo.
La scenografia è essenziale, ordinata, semplici spazi che ogni personaggio riempie col proprio racconto.
In scena, oltre ad Isabella Valeri, che recita, suona e canta, si cono Carmela De Felice, Tiziana Gioia, Sergio Marziani (voci recitanti), e il cantante Stefano Taglienti.
Nella locandina dello spettacolo c’è una ragazza che tiene una mattonella in mano, la mattonella è scheggiata, ma può essere ancora utilizzata per costruire qualcosa, forse molto, così come le persone, per quanto segnate o a volte sorprese dalla vita, possono ancora, sempre, fare parte di un bel racconto, il loro.
Sandro Coletti
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