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Siae, lettera aperta in difesa del diritto d’autore

Siae, lettera aperta in difesa del diritto d’autore

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Dopo il botta e risposta con Soundreef, gestore indipendente di diritti musicali a cui sono passati Fedez e Gigi D’Alessio, la Siae ha deciso di rispodere con una lettera aperta “in difesa del diritto d’autore”. Tra i firmatari, mille giovani autori e personaggi di spicco come: Niccolò Ammaniti, Biagio Antonacci, Malika Ayane, Jovanotti, Tiziano Ferro e Claudio Baglioni.

Lettera Siae: scrive il Presidente Filippo Sugar

“L’iniziativa ha avuto una risposta trasversale, raccogliendo l’adesione di molti giovani autori e di nomi noti e meno noti dai diversi settori del comparto creativo e culturale: musica, cinema, teatro, televisione – ha sottolineato Filippo Sugar, Presidente SIAE – a riprova del fatto che gli autori rappresentano il vero e proprio perno della nostra identità culturale nel mondo globale e digitale. È un motivo in più, come Società Italiana degli Autori e degli Editori, per continuare a difendere i valori di questa identità e soprattutto i diritti di chi crea tali valori”.

Dall’Europa la Direttiva Barnier

Da tempo infatti, si discute della condizione di monopolio in cui si trova la Siae anche alla luce delle nuove direttive europee. A riaprire il dibattito, proprio in questi giorni, è la Direttiva Barnier (approvata dal Parlamento europeo nel 2014), in discussione al Senato. In sostanza quello che chiede la direttiva promossa da Michel Barnier, è quella di di mettere gli artisti nella posizione di poter scegliere la società a cui affidare i propri diritti.

“In tutto il mondo gli autori hanno Società come la nostra, che non rispondono ad azionisti o a fiduciarie di venture capital, ma solo ai loro associati. Non si può svendere la creatività in nome di una liberalizzazione selvaggia o affidandola ad investitori che puntano a fare profitti sulla intermediazione del nostro lavoro, né con esenzioni ingiustificate e generalizzate. Noi produciamo cultura: la cultura è il seme della democrazia, della tolleranza, della libertà di pensiero, della storia e della identità di un Paese”. Si legge nella lettera.

“La SIAE è per sua natura la casa comune degli autori e dagli editori – conclude Sugar – perché è gestita direttamente dai soggetti che tutela e perché non opera a scopo di lucro, ma col solo obiettivo di proteggere il lavoro di chi crea”.

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