Alla fine, dopo un inseguimento di cinque minuti avanti e indietro per via Feltre, periferia est di Milano, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è sfuggito alla coda di giornalisti con un colpo di scena degno dell’uomo di cinema che è: ha fermato un giovane in scooter e si è fatto dare un passaggio (senza casco) per allontanarsi dal sorteggio del calendario di serie A e, probabilmente, per mettere quanta più distanza possibile dalla sfuriata con la quale ha salutato anzitempo la cerimonia.
“Siete delle merde” ha urlato De Laurentiis uscendo dallo studio televisivo dove si stava tenendo la diretta del sorteggio. Dietro di lui, un imbarazzato Cellino ha cercato di inseguirlo per farlo calmare. Inutilmente. “Voglio tornare a fare cinema” ha rincarato il presidente del Napoli, prima di aggiungere altri improperi e poi camminare per le vie di Milano. “Mi vergogno di essere italiano, penso di cambiare paese e cittadinanza, mi sono sentito preso in giro, lo sapete da chi, la mia rabbia è rivolta a me stesso”, le sue ultime parole ai giornalisti.
Il motivo della sfuriata sarebbe proprio il calendario, che non avrebbe rispettato gli impegni europei del Napoli. “Aveva avuto un colloquio in Lega, manifestando le esigenze della squadra per la Champions. Ma un sorteggio resta sempre un sorteggio” ha spiegato il dt dell’Atalanta Pierpaolo Marino. Mentre il direttore generale del Milan Ariedo Braida prova a riportare un po’ di calma: “E’ stato un momento di goliardia, sono cose che si superano”. Il presidente del Cagliari Massimo Cellino non si è voluto inoltrare nella polemica: “Se ha qualcosa da dire la dica”.
Alla fine, il calendario 2011-2012 di serie A è passato in secondo piano: “Sulla carta il nostro calendario è abbastanza facile – ha spiegato il dg juventino Beppe Marotta – ma gli avversari sono motivati e non c’é il gap presente in altri campionati”. E c’é anche il monito di Damiano Tommasi, segretario dell’Aic: “Il campionato partirà quando l’accordo collettivo sarà concluso. Non è quello che ha detto anche Beretta?” ha detto lapidario. Come dire, torna la minaccia di sciopero sul via della stagione. Il campionato non è ancora cominciato e già sono partite le prime polemiche, che difficilmente si risolveranno in tempi brevi.
Manfredi Lamartina
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