(Di Carlo Di Stanislao) A 15 anni aveva vinto tutte le gare disputate in California nei 100 metri stile libero femminili. Conquistò il titolo di campionessa della Costa del Pacifico.
Nel 1940 si preparava a partecipare alle Olimpiadi, ma lo scoppio della seconda guerra mondiale fece saltare due edizioni consecutive dei Giochi.Non completò gli studi universitari e si mise subito a lavorare come commessa e indossatrice. Fu scritturata dalla MGM; recitò il suo primo film nella parte della ragazza di Mickey Rooney (La doppia vita di Andy Hardy, 1942), ma il successo arrivò due anni dopo, con Bellezze al bagno.
E’ stata la sirena di Hollywood, la regina assoluta dei music-hall acquatici girati in Technicolor, campionessa di nuoto dal fisico mozzafiato e stella di prima grandezza del cinema degli anni 40 e ’50.
E’ morta ieri, Esther Williams, a 91 anni, dopo essersi ritirata nel 1962, a seguito il matrimonio con Fernando Lamas e dopo aver tentato ruoli non acquatuici che però furono un flop rispetto a ”Easy to Wed” e “Neptune’s Daughter“.
Il suo più grande successo è stato, nel 1944, Bellezze al bagno di George Sidney, ma vanno ricordati anche Ziegfeld Follies del grande Vincente Minnelli (1945), Facciamo il tifo insieme di Busby Berkeley (1949), La figlia di Nettuno di Edward Buzzell ( sempre del ‘49), La ninfa degli antipodi di Mervyn LeRoy (1952) e Nebbia sulla Manica di Charles Walters (1953).
Il suo ultimo film è stato Il grande spettacolo (The Big Show) del 1961, dopodiché ha preferito uscire dal mondo della celluoide per dedicarsi ad atività benefiche e filantropiche, prestandosi anche come insegnante di nuoto per bambini ciechi.
Il suo film più importante è La ninfa degli antipodi (Million Dollar Mermaid, 1952) in cui per la prima volta, non si limitò al ruolo di brillante star della rivista, mostrando un insospettato talento recitativo che, a ben vedere, riemerge anche in Vento di passione, girato in Italia nel 1956, con Jeff Chandler.
Comunque il mio film preferito è il suo primo alla Universal (dopo la lunga fase MGM), un thriller tratto da un soggetto di Larry Marcus e Rosalind Russeil, in cui sosteneva il ruolo di un’insegnante di musica che rischiava di essere assassinata da un giovane psicopatico, intitoolato Mister X, l’uomo nell’ombra (The Unguarded Moment, 1956),che al’epoca ottenne uno straordinario successo e le fece guadagnare i maggiori riconoscimenti come interprete.
Ho semprer avuto un sogno: un musichall con lei diretto da Bob Fosse, che certamente sarebbe stato spettacolare, una totale e convincente (più di quanto accade oggi negli USA) della struttura del genere, con un ‘alternanza tra la dimensione tragica e il ritmo di numeri jazz.
Ora, magari, riuniti in cielo, stanno già programmando la prima stesura.
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