(Di Carlo Di Stanislao) Dovevano essere tre, ma alla fine solo Sorrentino è stato invitato alla prossima Mostra Internazionale del Cinema di Cannes, con presidenza di Spielberg e periodo fissato fra il 15-26 maggio.
E’ raggiante Sorrentino che con ‘La grande bellezza’, difenderà i nostri colori nella 66° edizione della mostra più apprezzata nel mondo e che ci va per la quinta volta e che per due è stato premiato.
Un film, quello di Sorrentino, che guarda a “Satyricon” e a “La dolce vita”, tenuto segreto, come è abitudine del regista, ma di cui appare oggi un trailer che mostra una Roma volgare e nobile allo stesso tempo. Protagonista, il giornalista e scrittore sessantenne, Jep Gambardella (Toni Servillo), approdato a Roma a ventisei anni (proprio come Federico Fellini), con tutta la fame e la curiosità della provincia.
Un film per raccontare, ma con malinconia e senza rabbia, una città (Roma) ed una Nazione (la nostra), indolente e stra-cafona, con donne di plastica e uomini da poco.
Contrariamente alle aspettative non va, nella sezione Un certain regard, l’opera prima di Valeria Golino “Miele”, una produzione Buena Onda con Rai Cinema, in uscita il 1° maggio distribuita da Bim, mentre, per consolarci, apprendiamo che sono ben quattro i titoli distribuiti dalla nostra Luchy Red: “Inside Llewyn Davis” di Joel ed Ethan Coen con Oscar Isaac, Carey Mulligan, Justin Timberlake, John Goodman; “La Vie d’Adele” di Abdellatif Kechiche con Adèle Exaechopoulos, Léa Seydoux, Jeremie Laheurte; “Nebraska” di Alexander Payne con Bruce Dern, Will Forte, Stacy Kaech, Bob Odenkirk; e “The Bling Ring” di Sofia Coppola con Emma Watson, Taissa Farmiga, Kathie Chang, Leslie Mann e Claire Julien, film d’apertura della sezione-culto voluta da Truffaut Un Certain Regard.
Fuori anche l’aspirante al concorso principale “Un Château en Italie”, di Valeria Bruni Tedeschi , con Filippo Timi, ambientato tra il Piemonte e la Francia, che alla fine non ha convinto i selezionatori.
In attesa della partenza sulla Costa Azzurra, me ne andrò al cinema a vedere i must del periodo: “Attacco al potere – Olympus has fallen”, con Gerard Butler e Aaron Eckhart; “Il treno di notte per Lisbona”, dal best seller di Pascal Mercier che diventa un profondo e avvincente thriller psicologico diretto da Bille August e interpretato dallo straordinario Jeremy Irons; “Il Ministro – L’esercizio dello stato” (“L’exercise de l’etat”, in lingua originale), vincitore del Premio Fipresci, assegnato dalla critica internazionale al festival di Cannes del 2011, diretto da Pierre Schoeller, che vanta anche 11 nomination ai César 2011, gli Oscar francesi, dove ha vinto nelle categorie per la Miglior Sceneggiatura, Miglior Suono e Miglior Attore Non Protagonista; “Nella casa”, di François Ozon, liberamente tratto dalla commedia teatrale “Il ragazzo dell’ultimo banco” di Juan Mayorga; “RazzaBastarda”, esordio alla regia di Alessandro Gassman, che porta nelle sale la trasposizione dello spettacolo teatrale di successo “Roman e il cucciolo” , dandogli un’impronta cupa, violenta e senza colori e “Passione sinistra”, la nuova, scanzonata commedia di Marco Ponti, tratta dal romanzo di Chiara Gamberale, con Alessandro Preziosi e Valentina Lodovini.
Ed aspetterò con impazienza (dato che l’uscita prevista, il 9 marzo, è saltata), “Magnifica presenza”, di Ferzan Ospetek, con Margherita Buy,Vittoria Puccini, Beppe Fiorello ed Elio Germano, un film d’impatto che racconta la storia di un pasticcere con problemi fisici, quasi autistico, che però sogna di fare l’attore, in una vicenda piena di pathos, da cui saltano fuori temi forti come la paura della morte, ma anche l’ amore, l’amicizia e la solidarietà nei confronti degli altri.
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