Dati i titoli e le premesse, il Festival del Cinema di Venezia edizione 2011, si profila come uno dei più interessanti degli ultimi anni. Fra gli Autori più attesi George Clooney, regista di The Ides of March il film d’apertura, con Ryan Gosling, Philip Seymour Hoffman, Paul Giamatti, Marisa Tomei e Evan Rachel Wood. E, ancora, fuori concorso, W.E., seconda regia di Madonna (che ancora non sappiamo se presenzierà), sull’amore fra la duchessa Wallis Simpson e Edoardo VIII, con Oscar Isaac e Abbie Cornish. Sempre fuori concorso Questa storia qua, docu-film su Vasco Rossi firmato da Alessandro Paris e Sibylle Righetti, in cui il Blasco sceglie di raccontarsi in prima persona. Un lavoro di selezione estremamente complicato per l’organizzazione, con 5208 film visionati di cui 2511 lungometraggi, 566 medi e 2131 corti, con un incremento sensibile rispetto allo scorso anno. Secondo il direttore della Mostra Marco Muller “Nuove forme vengono sperimentate, nuovi regimi di sensibilità istituiti. Così che il cinema possa recuperare parte della sua centralità nell’invenzione ed esplorazione delle immagini, facendosi forte delle imprevedibili risorse poetiche di un mondo dove la volgarità è ormai vissuta come una specie di volgarità”. Muller avrebbe voluto in chiusura l’ultimo di Coppola, che però si è chiamato fuori, ma si è aggiudicato, in concorso, l’opera seconda di Ami Canaan Mann (figlia del grande Michael Mann) “Texas killing fields” con Sam Worthington; Abel Ferrara con “4:44 Last Day on earth” con Willom Dafoe; William Friedkin con “Killer Joe” con Matthew McConaughey. E vi saranno anche, fra i titoli più in vista, David Cronenberg che porta in concorso “A degerous method” con Keira Knightley e Viggo Mortensen; Philippe Garrel che presenta “Un etè brulant” che vede protagonista la nostra Monica Bellucci al fianco del figlio del regista francese, e Todd Solondz che accomopagnerà in Laguna “Dark Horse”, interpretato da Mia Farrow e Christopher Walken. Al lido in concorso anche Roman Polanski con “Carnage” interpretato da Jodie Foster e Kate Winslet. Ritorna, infine, il maestro russo Aleksander Sokurov con il suo ’Faust’. Da vedere, ancora, il satirico Dark Horse dello scomodo Todd Solondz, interpretato, tra gli altri, dalla diva Mia Farrow. Quanto all’Italia vi sarà, in concorso, un agguerrito terzetto, composto da Cristina Comencini, Emanuele Crialese e Gian Alfonso Pacinotti, con la sua attesissima opera prima e, fuori concorso, Ermanno Olmi e il quartetto Maselli/Lizzani/Gregoretti/Russo, Rolando Colla, Pietro Marcello e Mario Martone; senza contare le Giornate degli Autori e La settimana della Critica. Insomma, una presenza ricca che sembra far intravedere una salute creativa ma anche economica della nostra cinematografia, e che sfrutta con piacere una vetrina come quella di Venezia a caccia di visibilità e riconoscimenti. Ai 21 film in concorso, annunciati ieri, come da tradizione (su un totale di 65 pellicole), se ne aggiungerà uno a sorpresa, che verrà svelato a ridosso dell’apertura della Mostra. Quanto al Leone d’Oro alla carriera già si sapeva che andrà a Marco Bellocchio, con consegna il Sala Grande il 3 settembre. Leggendo i titoli ed i comunicati stampa, credo sarà una edizione molto bella questa 68°, con riflettori puntati soprattutto su Al Pacino e Monica Bellucci, Kate Winslet e David Cronenberg, Madonna e Vasco Rossi, Ermanno Olmi e Marco Bellocchio, l’immancabile Clooney e l’assente obbligato Polanski. Una mostra più che mai (e fa bene), generalista, attenta a tutti i generi del cinema, dal fumetto fantasy (L’ultimo terrestre del nostro Gipi) al thriller d’autore robustamente rappresentato oltre che da Clooney, dal maestro del noir William Friedkin (Il braccio violento della legge, The Hunted), dall’opera dello svedese Tomas Alfredson tratta da La talpa di Le Carré e dal poliziesco di Ami Canaan Mann. Non mancano poi i temi della famiglia e del complesso rapporto tra genitori e figli, al centro di Carnage di Polanski tratto dalla pièce di Yasmina Reza (Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz) e di Quando la notte di Cristina Comencini. Per fare pronostici (che quasi mai azzecco), credo che gli italiani (io tifo Crialese), dovranno battersi con Al Pacino, regista e interprete di Wilde Salome e Steven Soderbergh, autore di un thriller fantascientifico Contagion con cast all star: Matt Damon, Marion Cotillard, Jude Law, Gwyneth Paltrow. Vedremo se l’ho presa.
Carlo Di Stanislao
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